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SpaceX, l’effetto notturno dei satelliti non può essere eliminato

Secondo un nuovo rapporto degli astronomi, i satelliti a banda larga lanciati da SpaceX ed altre società avranno inevitabilmente un impatto negativo sulla capacità di osservare il cielo notturno. Non esistono strategie di mitigazione in grado di eliminare completamente l’impatto dei satelliti sulle osservazioni astronomiche, a parte il non lancio di satelliti, che tuttora è sicuramente impossibile, visto la grande importanza che rivestono, anche per la rete Internet.

 

L’effetto notturno dei satelliti SpaceX

Il rapporto pubblicato questa settimana è intitolato “Impatto delle costellazioni satellitari sull’astronomia ottica e raccomandazioni verso le mitigazioni”. Il rapporto è il risultato del recente seminario Satellite Constellations 1 (SATCON1). Finora SpaceX ha lanciato oltre 600 satelliti e OneWeb ne ha lanciati 74. Entrambe le società prevedono di lanciare alla fine decine di migliaia di satelliti in orbite terrestri basse e fornire banda larga alle aree prive di servizi cablati veloci. Amazon ha anche in programma di lanciare migliaia di satelliti. A causa delle loro orbite terrestri basse (LEO), i satelliti forniranno una latenza inferiore rispetto alle reti satellitari tradizionali.

Ecco ciò che è scaturito dal rapporto del seminario tenutosi: “Sono necessarie modifiche ad entrambe le estremità: operatori di costellazioni e osservatori. SpaceX ha dimostrato che gli operatori possono ridurre la luce solare riflessa attraverso l’orientamento del corpo del satellite, la schermatura solare e l’oscuramento della superficie. Uno sforzo congiunto per ottenere dati pubblici di maggiore precisione sulle posizioni previste dei singoli satelliti (o effemeridi) potrebbe consentire un certo evitamento del puntamento e otturazioni a metà esposizione durante il passaggio del satellite. Gli osservatori dovranno adottare una programmazione e una gestione dell’osservazione più dinamiche con l’aumentare del numero di satelliti delle costellazioni, sebbene anche queste misure saranno inefficaci per molti programmi scientifici.”

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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