Allo stato attuale delle cose forse sarebbe più giusto dire una sosta nello spazio in quanto per ora gli astronauti si limitato a stare a bordo della Stazione Spaziale orbitale. Di veri e propri viaggi non ce ne sono, se non quelli orbitali, e non ce ne saranno ancora per molto. In ogni caso una degli effetti collaterali più risaputi per quanto riguarda questa permanenza del vuoto cosmico è la perdita di densità ossea, ma ci sono anche altri effetti riconosciuti o comunque presunti tali.
Un altro esempio oggetto di diversi studi è una leggera trofia cerebrale dovuta allo sconvolgimento dei fluidi presenti all’interno del cranio. Anche il sistema immunitario sembrava essere sottoposto a diversi tipi di stress, ma gli scienziati hanno dimostrato il contrario rispetto a quello saputo finora.
Uno studio basato su 23 membri dell’equipaggio i quali hanno passato sei mesi ciascuno sull’ISS ha evidenziato che non c’è stato nessun cambiamento nei campioni presi prima e dopo la permanenza in orbita tra i globuli bianchi dedicati alla produzione di anticorpi.
Questa nuova conoscenza potrebbe cambiare le prospettive dei futuri viaggi spaziali, ma anche per gli attuali viaggi orbitali di lunga durata. Ecco una dichiarazione del dott. John Campbell dell’università di Bath: “Questo è il primo studio a dimostrare in modo completo che il volo spaziale di lunga durata negli astronauti umani ha un effetto limitato sulla frequenza delle cellule B e sulla produzione di anticorpi. I nostri risultati sono buone notizie per gli astronauti attuali a bordo della ISS e per tutti i futuri astronauti che tenteranno missioni spaziali di lunga durata.“
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