La maggior parte di noi conosce la gigantesca isola di rifiuti, quasi la maggior parte plastica, che galleggia in mezzo al Pacifico. Ogni giorno, settimana, mese e anno che passa quest’isola artificiale continua ad ingrandirsi per via delle correnti oceaniche che spingono tali rifiuti difficilmente degradabili in un unico punto. Giusto per non farci mancare niente di recente è stata scoperta una versione più piccola di quest’isola, ma al largo delle nostre coste ovvero vicino all‘Isola d’Elba, o meglio tra quest’ultima e la Corsica.
La scoperta fatta da un team di francesi è una sorpresa e non solo per il fatto che purtroppo è un qualcosa che tutti noi dovremo affrontare, ma anche per il fatto che è così grosso che fa strano non essersene accorti prima. Anche se i dati precisi non sono ancora stai presi, la superficie di questa cosa è qualche chilometro. Il fatto che non è stata avvistata in precedenza è forse dovuto al fatto che le correnti tendono a disgregare e a ricompattare i rifiuti ciclicamente.
Ecco la dichiarazione di uno degli scopritori di tale formazione, François Galgani, e riportata da TPI: “Questa è un’area in cui questo tipo di fenomeno è ricorrente. le correnti sono più forti, e le zone di convergenza della plastica sono di dimensioni più piccole e generalmente durano solo pochi giorni o pochi mesi. Questi rifiuti pongono problemi in termini di fauna marina, in particolare per le tartarughe marine che possono confondere la plastica con le meduse e ingerirle, l’80 per cento delle tartarughe del Mediterraneo sono state trovate con rifiuti nello stomaco.”
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