La spazzatura spaziale è composta principalmente da detriti abbandonati in orbita, prodotti dal disuso di satelliti, da sonde, pannelli solari, razzi, frammenti, parti di navicelle o utensili andati perduti durante missioni spaziali. Alcuni si trovano in orbita bassa, vicini alla Terra e riescono ad attraversare, entro breve tempo, l’atmosfera terrestre. Altri, invece, sono troppo lontani per rientrare sulla Terra e rimangono in orbita per moltissimi anni. Si stima che ad oggi, ci siano circa 8000 tonnellate di detriti spaziali.
Ed anche solo un minuscolo frammento di spazzatura spaziale, può essere davvero molto pericoloso nello spazio. Ad esempio un astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), Tim Peake, pubblicò la foto di un ammaccatura di 6,35 mm sul vetro di un oblò della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), provocato proprio da un minuscolo frammento di spazzatura spaziale. Un frammento di vernice o forse di metallo proveniente da un satellite, largo solo pochi millesimi di millimetro.
Secondo Vishnu Reddy, astronomo dell’Università dell’Arizona, il motivo per cui anche piccoli detriti sono molto pericolosi, dipende dalla velocità. Nello spazio, a 400 km sopra la superficie terrestre, dove si trovano la ISS e la maggior parte dei satelliti, gli oggetti ruotano intorno al nostro pianeta una volta ogni 90 minuti, secondo l’ESA. Questo significa che viaggiano a più di 25.200 km/h, che è 10 volte la velocità di proiettile sulla Terra, come afferma Robert Frost, istruttore e controllore di volo della NASA.
Reddy afferma dunque che anche un piccolo proiettile può causare ingenti danni, quando si muove ad una velocità sufficientemente elevata. Inoltre, come afferma Kerri Cahoy, professoressa associata di aeronautica e astronautica presso il MIT, la velocità è additiva. Questo significa che, se due oggetti si muovono l’uno verso l’altro quando entrano in collisione, aumenta l’energia del loro impatto. Quindi, nello spazio, un piccolo frammento di vernice in rapido movimento, scontrandosi con la ISS, può lasciare un segno relativamente grande.
Gli astronauti a bordo della ISS sono stati dunque fortunati che a scontrarsi contro il vetro sia stato solo un detrito non più grande di un batterio. Se a colpirlo fosse stato un detrito più grande, non ci sarebbe stata solo un’ammaccatura. Un frammento delle dimensioni di un pisello può disabilitare i sistemi di volo critici, secondo l’ESA. Mentre se fosse delle dimensioni di una pallina da ping-pong, secondo Reddy, potrebbe essere una vera catastrofe per L’ISS.
A quelle dimensioni, infatti il frammento di spazzatura spaziale potrebbe causare una rapida depressurizzazione della stazione spaziale, rendendo impossibile agli astronauti la respirazione a bordo ed esponendo tutti i membri dell’equipaggio ad un gravissimo pericolo.
La spazzatura spaziale sta infatti diventando un problema molto serio, non solo per la sicurezza dei nostri strumenti in orbita, come i satelliti, ma anche per la sicurezza e l’incolumità dell’equipaggio della ISS.
Secondo il Natural History Museum di Londra l’orbita terrestre contiene almeno 128 milioni di pezzi di detriti e 34.000 di essi sono più grandi di 10 centimetri. Questi sarebbero solo i frammenti che sono abbastanza grandi da essere rilevati. Ma ci potrebbero essere una miriade di frammenti molto più piccoli di cui ignoriamo l’esistenza e la posizione.
Si tratta di detriti che si formano ad esempio a causa delle radiazioni ultraviolette estreme sui satelliti, quando pezzi più grandi di detriti spaziali entrano in collisione o quando i satelliti vengono intenzionalmente distrutti. Così come bulloni e altre parti sparpagliate dai veicoli spaziali durante i lanci.
Quando è possibile tracciare la spazzatura spaziale, si possono manovrare i veicoli spaziali fuori dal loro percorso. Dal 1999 ad oggi, l’ISS ha eseguito 25 di queste manovre. Ma per risolvere definitivamente il problema dei detriti nello spazio, i ricercatori stanno sviluppando modi per catturarla, come l’uso ganci, reti e magneti per riportarla nell’atmosfera terrestre.
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