La spazzatura spaziale è un problema. Non per noi, ma per le future missioni spaziali e in parte anche per alcune nostre comodità. Il rischio di frammenti che orbitano ad alta velocità è che possono colpire i razzi in partenza, navicella in rientro e dei satelliti già presenti. Oltre a questo rischio, ogni eventuale impatto va a sua volta a peggiorare la presenza di detriti.
Cercare di regolare questo aspetto è importantissimo visto che si punta sempre di più allo spazio e non di meno. Più missioni, più rischi e più detriti. Ancora una volta c’è chi cerca di porre un rimedio e nello specifico gli Stati Uniti tramite la Federal Communications Commission, che tra le altre cose ha un interesse diretto proprio per via dei sistemi di comunicazione tramite i satelliti.
Le parole della FCC:
“Significherà più responsabilità e meno rischi di collisioni che aumentano i detriti orbitali e la probabilità di guasti alle comunicazioni spaziali. Satelliti defunti, nuclei di razzi scartati e altri detriti ora riempiono l’ambiente spaziale, creando sfide per le missioni attuali e future. La seconda era spaziale è qui. Affinché continui a crescere, dobbiamo fare di più per ripulire noi stessi in modo che l’innovazione spaziale possa continuare a rispondere. Senza un ambiente operativo sicuro, il rischio di detriti potrebbe degenerare da un ripensamento finanziario a un pericolo che fa riflettere gli investitori due volte e potrebbe complicare le operazioni in un modo che rallenta o limita i nuovi sforzi spaziali aumentando i costi delle missioni”.
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