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Il destino della spazzatura presente sul’ISS: disintegrata dalla nostra atmosfera

“Portare fuori la spazzatura” assume un significato diverso quando vivi all’interno dell’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale. Risulta ovvio che lo spazio la sopra risulta essere molto più limitato e vitale di una casa e quindi anche gli scarti risultano essere un peso. Lo assumono ancora di più se pensiamo che non possono liberarsene con una frequenza settimanale, ma piuttosto di qualche mese. In ogni caso, come fanno a liberarsene? Semplice, sganciano la sonda che gli ha portato i rifornimenti la volta precedente e la fanno distruggere dal rientro nell’atmosfera.

Ad andare incontro a questo triste destino, oltre che la spazzatura, è la Progress 72 ovvero la sonda arrivata quattro mesi fa. Era carica di rifornimenti e strumentazione per un peso di oltre 3,7 tonnellate. La sua partenza lascerà spazio per l’approdo di Progress 73 il quale porterà altri rifornimenti, e chissà cos’altro.

 

La spazzatura dell’ISS

La preparazione di tale sonda è una parte cruciale del tutto. Gli astronauti dovranno cercare di inserire tutto quello che va distrutto. Se è presente qualcosa di smontabile allora verrà smontato così da far lasciare posto ad altro. Appena tutto è pronto, di solito di mettono un mese, allora ecco che parte verso la distruzione.

 

La spiegazione della NASA in merito a tale operazione: “Qualcosa di grosso o pesante lanciato su un veicolo significa meno massa disponibile per altri oggetti. Il personale del programma ha compiuto notevoli sforzi per analizzare le possibili configurazioni in base al piano di traffico del veicolo in visita insieme al piano di generazione e smaltimento dei rifiuti previsto“.

Giacomo Ampollini

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