Tra gli antichi fossili del Marocco potrebbe celarsi la prova definitiva della vita semiacquatica dello spinosauro, un enorme dinosauro con caratteristiche davvero particolari. Secondo un nuovo studio infatti, il cospicuo ritrovamento di denti di questo dinosauro in antichi sedimenti fluviali, potrebbero suggerire la propensione di questo animale preistorico ad una vita trascorsa nuotando e persino cacciando nei fiumi preistorici.
Oltre 95 milioni di anni fa, quello che oggi è l’arido deserto del Sahara Marocchino, ospitava una ricca rete fluviale. E proprio nei sedimenti dei letti di quegli antichi fiumi, i paleontologi sono andati alla ricerca di tracce di spinosauro. Il risultato è stato il ritrovamento di un’abbondanza di denti di questo animale, con un rapporto rispetto ai denti di altre specie di 150 ad uno.
Questa scoperta è un’ulteriore prova della presenza dello spinosauro in acqua. Questo dinosauro lungo 15 metri e dal peso di sette tonnellate, con una vela alta quasi 2 metri sul dorso ed un muso allungato simile a quello di un coccodrillo irto di denti conici affilati, era dunque un vero mostro acquatico, un killer fluviale davvero temibile.
Infatti, secondo l’autore principale dello studio, Thomas Beevor, dell’Università di Portsmouth nel Regno Unito, “una tale abbondanza di denti di spinosauro, rende molto probabile che questo animale vivesse principalmente all’interno dei fiumi piuttosto che lungo le rive”.
In studi precedenti del 2014, i paleontologi avevano già trovato le prove che lo spinosauro e le specie ad esso affini, trascorrevano gran parte delle loro giornate in acqua, come gli odierni coccodrilli. L’analisi dello scheletro di questo animali infatti, rivelavano caratteristiche tipiche degli animali che nuotano, come la coda a forma di pagaia che potrebbe aver contribuito a spingere il dinosauro nell’acqua.
Inoltre i suoi arti posteriori erano insolitamente corti rispetto agli arti anteriori, e come i moderni ippopotami e pinguini, le pareti delle sue ossa erano notevolmente spesse e dense. Questi adattamenti sono tutti indicativi di uno stile di vita semiaquatico.
La ricerca dei paleontologi di spinosauro si è concentrata, dal 2014, in due diversi siti nella formazione del Kem Kem, una scarpata lunga 240 km, contenente rocce formate in un antico sistema fluviale che scorreva da 95 a 100 milioni di anni fa. In questi due siti, i denti di spinosauro costituivano quasi un terzo dei fossili di vertebrati rinvenuti in totale.
Sembra dunque molto probabile che questi dinosauri fossero davvero dei mostri fluviali che cacciavano le loro prede in acqua. Questo ci restituisce un immagine davvero diversa del Sahara che conosciamo. Dove ora c’è roccia polverosa e sabbia, un tempo scorreva un imponente sistema fluviale, frequentato da pericolosi mostri acquatici, 3 volte più grandi di un coccodrillo.
I paleontologi continueranno dunque le loro ricerche fino a che non avranno dimostrato con certezza che questo era il reale scenario in cui viveva lo spinosauro.
Immagine: La Repubblica.it
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