Un team di ricercatori del College of Charleston ha scoperto i resti fossili di quello che circa 24 milioni di anni fa, era una sorta di vivaio per giovani squali, antenati del gigantesco megalodonte.
Questo luogo era uno sorta di nursery dove gli squali vivevano e crescevano prima di essere abbastanza grandi da dirigersi verso l’oceano aperto. Si tratta infatti di quella che all’epoca era una zona costiera dove gli squali potevano facilmente cacciare, e che ora è il South Carolina.
Si tratta del terzo vivaio di squali mai scoperto dai ricercatori ed è il primo della specie Carcharocles angustidens, un grande squalo megalodonte enormi vissuto durante l’Oligocene (da 34 milioni a 23 milioni di anni fa).
Il co-ricercatore Robert Boessenecker, assegnista di ricerca al Mace Brown Museum of Natural History del College of Charleston e la sua collega, hanno esaminato uno dei denti di squalo del vivaio, facendo una scoperta sorprendente. Si trattava infatti del più grande esemplare di C. angustidens mai scoperto. La lunghezza dell’animale è stata calcolata grazie ad una particolare equazione che calcola la lunghezza del corpo in base alle dimensioni del dente.
Fino ad oggi il più grande dente fossile di questo squalo, apparteneva ad un C. angustidens trovato in Nuova Zelanda con una lunghezza massima di 8,47 metri. Mentre questo esemplare sarebbe stato lungo 8,85 metri, come ha affermato Addison Miller, geologa del College of Charleston e coautrice della ricerca. Ben oltre dunque i 6 m dello squalo bianco.
Quando ulteriori prove confermeranno questa scoperta, il ritrovamento “indicherebbe che il comportamento e la strategia di adattamento dell’utilizzo delle aree di nursery si erano già evoluti dall’Oligocene, circa 24 milioni di anni fa, per la stirpe degli squali megalodonti”, ha spiegato Miller.
I denti di squalo sono stati principalmente rinvenuti nella formazione del ponte Chandler, Un luogo ricco di fossili, nella città di Summerville, nella Carolina del Sud. I ricercatori hanno raccolto, catalogato e analizzato 87 denti di C. angustidens, raccolti da questa formazione e dalla vicina Formazione Ashley, risalenti al tardo Oligocene.
Analizzando le lunghezze corporee in base ai denti, Miller è stata in grado di calcolare quando si trattava di squali neonati, giovani o adulti. Ha così scoperto che gli 87 denti appartenevano a tre squali neonati, 77 giovani e sette adulti. Dato che la lunghezza media degli squali nel sito non avrebbe superato i 4,8 metri, è molto probabile che questo luogo fosse una nursery per squali.
Questa zona infatti nel tardo Oligocene avrebbe avuto ricchezza e abbondanza di cibo e le sue acque poco profonde avrebbero offerto una protezione naturale ai cuccioli, non ancora pronti per la vita nelle profondità marine.
Ph. Credit: Addison Miller, College of Charleston
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