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Parete di una stazione in Polonia nascondeva lettera scritta da lavoratori forzati della Seconda Guerra Mondiale

Una lettera scritta da due lavoratori forzati durante la Seconda Guerra Mondiale è stata trovata all’interno di una bottiglia nascosta nella stazione ferroviaria di Nowe Skalmierzyce, una città della Polonia.

La lettera è stata scoperta dagli operai durante i lavori di ristrutturazione della sala d’aspetto della stazione ferroviaria nella cittadina di Nowe Skalmierzyce in Polonia. Costruita nel 1905 e nel 1906, la stazione è stata aggiunta al registro dei monumenti nel 2017.

La bottiglia era stata nascosta in un muro della stazione, dove era rimasta per quasi 80 anni. La lettera, datata 15 marzo 1941, fu scritta da due forzati polacchi, i cui nomi e date di nascita sono nel testo: Jan Karalewski, nato nel 1902, e Sobański, nato nel 1900. Entrambi provenivano dalla vicina città di Kalisz.

Il testo sul pezzo di carta ingiallito con bordi strappati è ancora leggibile, scritto con inchiostro blu e lettere scritte a mano. Nella lettera era scritto: “Noi due di Kalisz abbiamo scritto questa lettera come promemoria. Chiunque trovi questa lettera ricorderà la guerra nazista contro le persone”.

Gli autori hanno spiegato che di aver lavorato come muratori e di voler lasciare “un ricordo” in modo che chiunque avesse scoperto il testo non avrebbe dimenticato la “guerra di Hitler“.

Nel pubblicare la lettera sui social media, il sindaco della città, Jerzy Łukasz Walczak, ha scritto: “Le lettere in bottiglia non galleggiano solo nei mari. E non solo nei film o nelle pagine dei libri”.

 

Un po’ di storia

Dopo l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista nel 1939, la città di Nowe Skalmierzyce fu incorporata nel Terzo Reich di Hitler. Fu istituito un campo di transito presso la scuola locale e un campo di lavoro forzato per la popolazione locale.

Sebbene la data di nascita dei due uomini suggerisca che non sono più vivi, dato che oggi avrebbero rispettivamente 118 e 120, i funzionari della città stanno cercando i loro discendenti.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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