Come in queste settimane in diversi paesi sembrerebbe essere scoppiate un’emergenza legata ad un particolare fungo super resistente, anche sulla Stazione Spaziale Internazionale sembrano avere qualche problema. Su quest’ultima è stata scoperta ultimamente un robusta colonia di microbi e funghi e ancora più di recente i ricercatori sono riusciti ad identificare tutto questo.
Per quanto riguarda il 26% dei batteri identificati si tratta di Staphylococcus, per il 23% si tratta di Pantoea e per un altro 11% si tratta di Bacillus. A seguire troviamo un ceppo particolare dello Staphylococcus ovvero quello aureus che è presente per il 10% mentre il restante è composto da altri organismi. Degno di nota è la scoperta della presenza dell’Enterobacter la cui quantità non è stata rivelata. La particolarità di quest’ultimo è che si trova nel tratto gastrointestinale umano e come si finita in giro per l’ISS ve lo lasciamo solo immaginare.
Certe combinazioni risultano essere in realtà abbastanza comuni sulla Terra, anche in luoghi normalissimi come uffici, ospedali e palestre. La differenza tra quest’ultimi esempi è che la Stazione Spaziale risulta essere un ambiente praticamente chiuso e sottoposto a condizioni estreme come la microgravità. Al momento non è chiaro se gli effetti che tali microbi hanno da noi possono indurre le stesse malattie negli astronauti.
Ecco una dichiarazione di Kasthuri Venkateswaran, scienziato impiegato alla NASA: “È stato dimostrato che microbi specifici negli spazi interni della Terra hanno un impatto sulla salute umana. Questo è ancora più importante per gli astronauti durante il volo spaziale, poiché hanno alterato l’immunità e non hanno accesso ai sofisticati interventi medici disponibili sulla Terra. Alla luce di possibili future missioni di lunga durata è importante identificare i tipi di microrganismi che possono accumularsi negli ambienti unici e chiusi associati al volo spaziale, quanto a lungo sopravvivono e il loro impatto sulla salute umana e sui veicoli spaziali infrastruttura.“
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