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Trovata una stella vampiro: si nutre di quella vicina

Lo spazio è pieno di misteri, oggetti cosmici con caratteristiche uniche ed eccezionali. C’è ancora molto da scoprire, e se esiste una stella vampiro, chissà cos’altro c’è là fuori. Sicuramente non sarà il suo nome ufficiale, ma aiuta a spiegare il suo comportamento. In realtà potremmo anche definirla come parassita, ma renderebbe tutto un po’ più macabro. In sostanza, è stata trovata una coppia di stelle binarie in cui una delle due, nonostante morta, continua a nutrirsi dell’altra.

L’interazione tra le due non è nuova. Si tratta di una stella variabile cataclismica la quale quando è accoppiata finisce per attirare il materiale dalle esplosioni dell’altra. Finora si erano trovati sistemi del genere dove il vampiro è una nana bianca ovvero una stella morta. Anche in questo caso è morta peccato che si tratti di una nana nera, un oggetto che sarebbe dovuto diventare una stella, ma non ci è riuscita. La mancata trasformazione è avvenuta perché non è riuscita a raccogliere abbastanza massa per la fusione dell’idrogeno.

 

La stella vampiro

Il telescopio spaziale Kepler ha ripreso degli eventi particolari nel 2016, ma i dati catturati sono così tanto che sono stati analizzati solo di recente. Il telescopio ha ripreso la nana nera diventare improvvisamente più luminosa di 1.600 volte in un periodo 30 giorni per poi tornare alla luminosità normale. La luminosità è dovuta al materiale dell’altra stella che a un certo punto ha preso a vorticare intorno alla nana nera. È lo stesso effetto che si può ammirare intorno ai buchi neri.

Le parole di Ryan Ridden-Harper, astronomo presso l’Australian National University: “La scoperta di questa nova nana è stata inaspettata, dal momento che non era quello che stavamo cercando, ma ha fornito dati eccellenti e nuove intuizioni su questi sistemi di stelle dei vampiri. I prossimi passi per questo progetto sono di esaminare tutti i dati di Keplero e di estenderli ai dati del satellite per sondaggi sull’esopianeta in transito, noto come TESS“.

Giacomo Ampollini

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