Quest’anno lo sciame meteoritico delle tau Ercolidi, non particolarmente famoso per i suoi passaggi in genere decisamente scarni, potrebbe regalarci emozionanti sorprese. Alla fine di maggio infatti, questo gruppo di stelle cadenti potrebbe dar vita ad uno spettacolo epico.
Ma il condizionale è d’obbligo, in quanto la spettacolarità dell’evento dipenderà solo da alcuni eventi precisi. Se si avranno le condizioni giuste dunque assisteremo ad uno spettacolo straordinario, altrimenti avremo solo passato la serata tra il 30 ed il 31 maggio a guardare il cielo.
A dare vita a questo possibile spettacolo sarà la cometa 73P/Schwassmann-Wachmann 3, nota anche come SW3. Fu osservata per la prima volta nel 1930 dagli astronomi Arthur Wachmann e Carl Schwassman, dall’Osservatorio di Amburgo, mentre attraversava la costellazione di Ercole.
Tuttavia, anche se la cometa è passata a soli 9,2 milioni di km dalla Terra, non è mai stata abbastanza luminosa da consentire all’occhio umano di individuarla nel cielo notturno. Le osservazioni erano possibili solo con un buon binocolo o un telescopio.
SW3 sembrava essere poi scomparsa tra il 1935 e il 1974 periodo in cui vi sono stati ben otto passaggi della cometa senza che questa venisse individuata. Fu solo nel marzo del 1979 che finalmente riapparve, e la sua successiva osservazione fu soltanto dell’inizio del 1990.
Nel 1995 invece, quasi all’improvviso, iniziarono ad arrivare da tutto il mondo segnalazioni relative all’osservazione di una cometa visibile ad occhio nudo nella parte bassa del cielo ad occidente. La cometa, con una coda lunga quasi un grado, si rivelò essere proprio SW3. La cometa brillava ad una magnitudine di 6,5 più luminosa di quanto previsto, il che corrisponde ad un aumento della luminosità di quasi 400 volte.
Il motivo di questa sua spettacolare ricomparsa era in realtà un evento catastrofico per la cometa, SW3 si era infatti frantumata in 4 parti. La sua luminosità rimase tale fino al suo successivo passaggio, nell’autunno del 2020, quando furono osservati 3 dei suoi frammenti.
AL suo ritorno nelle vicinanze della Terra, nel 2006, i ricercatori notarono che la cometa aveva continuato a disintegrarsi ed era ormai frammentata in almeno otto parti e diversi frammenti più piccoli. Il telescopio spaziale Hubble individuò infatti dozzine di frammenti il 18 aprile 2006, Mentre il telescopio spaziale Spitzer ha mostrato almeno 45 frammenti tra il 4 e il 6 maggio. Nel 2017 invece, SW3 era ormai divisa in più di 68 frammenti, e i segnali indicavano che la sua frammentazione sarebbe continuata.
La rottura della cometa, l’alto numero di frammenti e lo stato in cui già si trova SW3, fanno ipotizzare agli astronomi l’eventualità di nuovi sciami di meteoriti prodotti mentre passa vicino alla Terra.
Studi condotti da esperti di tutto il mondo suggeriscono infatti che il passaggio di SW3 che avverrà alla fine del mese, potrebbe molto dar vita ad una nuova pioggia di stelle cadenti. L’evento potrebbe aver luogo nella notte tra il 30 ed il 31 maggio. Come spiega Bill Cooke, del Meteoroid Environment Office della NASA, l’evento avrà però luogo solo “se i detriti di SW3 viaggiavano a più di357 km/h quando si sono separati dalla cometa. Se i detriti avessero velocità di espulsione più basse, allora nulla raggiungerà la Terra e non ci saranno meteore”.
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