Nella giornata di ieri è stata fatta una scoperta alquanto macabra in Namibia Centrale, 7.000 esemplari di foche del Capo morte sulle coste. Un numero così ha spaventato, ma nelle scorse settimane c’erano stati altri avvistamenti simili che stavano già presagendo qualcosa di peggio.
Verso settembre erano stati trovati pochi esemplari sparsi per qualche chilometro di costa. Andando avanti, nelle prime due settimane di questo mese, un altro ritrovamento ancora più grave. Trovati sparsi nello stesso punto un numero esagerato di feti di foca morti. Considerando che normalmente questi animali partoriscono tra metà novembre e verso dicembre inoltrato, qualcosa di anomalo era successo.
Adesso invece, sono stati trovati questi esemplari di foche femmine. Si stima che siano tra i 5.000 e i 7.000. Attualmente non hanno ancora scoperto a cosa sia dovuta tale moria, ma gli scienziati stanno studiando attentamente la situazione. Le prime ipotesi parlano di sostanze inquinanti o infezioni batteriche dovute dalla malnutrizione; alcune di essere risultavano particolarmente magre e con quindi pochissime riserve di grasso.
Un evento del genere era già capitato, ma si parla di 26 anni fa. Era il 1994 quando furono trovate ben 10.000 foche morte a cui si erano aggiunti 15.000 feti abortiti. Anche tale moria è stata collegata alle due case sopracitate, ovvero una carenza di cibo che ha portato a un’infezione batterica in alcune colonie riproduttive. Per avere la certezza che si sia ripetuto tale scenario bisognerà aspettare l’esito dei test, ma tra le fila di chi si sta occupando di questa strage c’è già la convinzione che sia successa la stessa cosa.
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