Nel 2011, alcuni archeologi della Svezia hanno scoperto teschi umani montati su una posta, in un sito di sepoltura di 8000 anni, rappresentando un comportamento raro visto tra i cacciatori preistorici.
Un’incredibile ricostruzione facciale, aiutata dal computer, dà finalmente un volto a uno di questi teschi ritrovati. L’artista forense Oscar Nilsson ha creato questa straordinaria ricostruzione usando una replica del teschio di 8000 anni, che apparteneva a un uomo mesolitico morto negli anni ’50.
Utilizzando indizi derivati sia dall’archeologia che dalla genetica, Nilsson ha cercato di creare un ritratto accurato di questo cacciatore preistorico, la cui testa era montata su un palo di legno dopo la sua morte. I ricercatori dell’Università di Stoccolma e della Cultural Heritage Foundation hanno trovato il teschio originale nel sito di Kanaljorden, in Svezia. I resti di 10 persone, nove adulti e un bambino, sono stati trovati impilati su uno spesso strato di grandi pietre.
Tutti i crani adulti hanno mostrato segni di trauma prima della morte, il che potrebbe spiegare come sono morti. Alcuni teschi, incluso il teschio ricostruito, avevano prove di ferite passate che erano guarite. Non sono state trovate, però, mandibole nel sito. Stranamente, tre teschi mostravano segni di forte trauma di forza dopo la morte, in modo coerente con i teschi che erano stati montati su pali.
In effetti, uno degli esemplari aveva ancora un paletto di legno che sporgeva dal cranio. Questo era uno strano rituale post-morte per i cacciatori visto comunemente fino al Medioevo. Due anni fa, Nilsson è stato contattato dagli archeologi per la ricostruzione del viso. Come ha spiegato Nilsson in un’intervista, il primo passo è stato scansionare il cranio e generare una replica 3D.
Oltre al cranio, Nilsson ha usato prove raccolte dal DNA dell’uomo, incluso il suo aplogruppo, nonché i suoi capelli, occhi e colore della pelle. Mancava la mascella del cranio, che poteva calcolare le sue probabili dimensioni in base al cranio, e ha descritto come “lavoro stimolante”.
Fece affidamento su prove archeologiche sotto forma di mascelle appartenenti a cinghiali, alci, orsi, tassi e altri resti di animali trovati nel sito di Kanaljorden. “Questo ragazzo è collegato al cinghiale, indossa la pelle di un cinghiale e la sua pettinatura si ispira a questi animali”, ha detto l’artista aggiungendo che questo è ovviamente puramente speculativo, ma una scoperta così specifica e drammatica richiede un’interpretazione corrispondente.
Saranno necessarie ulteriori ricerche affinché gli scienziati raggiungano una conclusione più definitiva. Per quanto riguarda la nuova interpretazione facciale ci sta dando uno sguardo raro al passato, ricordandoci delle persone che hanno vissuto tanto tempo fa. Potrebbe non essere perfetto o del tutto accurato, ma questa ricostruzione del viso ha successo perché ci collega meglio al nostro passato, anche se quel passato è stato brutale a volte.
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