Telegram, l’app di messaggistica più utilizzata subito dopo Whatsapp, è diventata l’ultima società a presentare un reclamo antitrust formale all’UE sull’App Store di Apple. In una denuncia al capo della concorrenza dell’UE Margrethe Vestager, Telegram, che ha oltre 400 milioni di utenti, ha dichiarato che Apple deve “consentire agli utenti di avere l’opportunità di scaricare software al di fuori dell’App Store”.
Anche i conflitti di Apple con gli sviluppatori, per le regole dell’App Store, sono aumentati di recente. Sia Spotify che Rakuten hanno precedentemente denunciato all’UE che l’App store rappresenta un potere monopolistico, dato che gli sviluppatori devono accettare i termini di Apple, inclusa una commissione del 30% sugli acquisti in-app, al fine di raggiungere le centinaia di milioni di persone che usano iPhone.
Si stima che le commissioni dell’App Store di Apple in tutto il mondo generino ogni mese più di $1 miliardo per l’azienda. Nella sua denuncia, Telegram ha contestato l’argomento di Apple secondo cui la commissione dell’App Store lo mantiene attivo.
Un portavoce ha dichiarato in merito: “Ogni trimestre, Apple riceve miliardi di dollari da app di terze parti. Nel frattempo, le spese necessarie per ospitare e rivedere queste app sono in decine di milioni, non miliardi di dollari. Lo sappiamo perché noi di Telegram ospitiamo e recensiamo più contenuti pubblici di quanti mai ne faranno l’App Store.”
L’app di messaggistica, che è stata co-fondata dall’imprenditore tecnologico russo Pavel Durov e suo fratello nel 2013, ha accusato Apple di bloccare l’innovazione. Telegram ha affermato che nel 2016 l’azienda statunitense ha impedito all’app di messaggistica di lanciare una piattaforma di gioco perché era contraria alle regole dell’App Store. Telegram quindi ha rischiato di essere cancellato dall’App Store e ha smantellato l’idea L’azienda dell’applicazione di messaggistica ha affermato che questo è un esempio della capacità di Apple di frenare l’innovazione grazie al suo “potere monopolistico” sul mercato delle app.
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