Alcuni manifestanti e alcune delle stesse autorità hawaiane stanno promuovendo numerose iniziative per contrastare i piani che prevedono la costruzione di un telescopio sulla cima di una montagna che alcuni hawaiani nativi considerano sacra. I dimostranti hanno formato un blocco per impedire l’accesso alla montagna più alta delle Hawaii, il Mauna Kea. Il governatore David Ige ha firmato un proclama di emergenza, dando ai funzionari delle forze dell’ordine maggiori spazi di manovra al fine di interrompere il blocco.
Il Thirty Meter Telescope (TMT) sarebbe tra i telescopi più grandi al mondo. Il progetto da 1,4 miliardi di dollari è stato a lungo fonte di controversie tra la popolazione delle Hawaii, dal momento che i manifestanti ritengono non solo che esso violerebbe il terreno sacro, ma anche che causerebbe seri danni ambientali. Il lavoro era stato precedentemente sospeso dopo le proteste del 2015, ma la Corte Suprema ha deciso ad ottobre che la costruzione sarebbe dovuta proseguire.
Le proteste di questa settimana, guidate da un gruppo di nativi hawaiani, sono iniziate dopo che le autorità hanno annunciato che i lavori di costruzione del TMT avrebbero a breve avuto il via. Durante la terza giornata di proteste di mercoledì, oltre 1.000 persone si sono unite al blocco, secondo i resoconti dei media locali. Ma i funzionari sostengono che anche se i manifestanti hanno ritardato i loro piani, non sono riusciti ad interrompere il progetto.
La polizia ha peraltro arrestato diverse persone che si erano rifiutate di sbloccare la strada, fatti che hanno spinto il governatore Ige ad emettere la proclamazione di emergenza. “Questo provvedimento emergenziale fornisce alle forze dell’ordine maggiore flessibilità e autorità per chiudere più aree e limitare l’accesso alla montagna“, ha dichiarato. “Ciò consentirà alle forze dell’ordine di migliorare la gestione del sito e delle aree circostanti e di garantire la sicurezza pubblica“.
Mauna Kea è un vulcano inattivo. Non ci sono attualmente limiti legali alla costruzione del telescopio sul sito e l’opposizione alla costruzione è iniziata decenni or sono poiché molti indigeni la considerano una montagna sacra. Ma per gli scienziati, i cieli senza nuvole, il basso vapore atmosferico e altre condizioni lo rendono tra i migliori siti al mondo per l’astronomia.
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