Le notizie sulla temperatura globale preoccupano, e a ben ragione. Livelli in media sempre più alti e se è vero che da qualche parte ogni tanto fa più freddo, da altre parti è tutto il contrario. Guardiamo all’Australia, gli incendi sono così feroci anche per via dei record raggiunti nei giorni che hanno preceduto questo disastro. Detto questo, uno studio ha evidenziato come al contrario, le temperature dell’uomo siano in diminuzione.
Nel 19° secolo la media è scesa e a dirlo è stato uno studio condotto dal alcuni ricercatori della Stanford University. L’attuale media risale a uno studio del 1851 condotto dal tedesco Carl Reinhold August Wunderlich. Quest’ultimo aveva stabilito che la temperatura era di 37 gradi Celsius. È la misurazione ritenuta valida eppure i dati di 25.000 pazienti britannici hanno fatto scendere la media a 36,611. Un cambiamento notevole e importante anche perché andrebbe a definire un cambiamento anche a livello della fisiologia umana.
Lo studio ha evidenziato come chi è nato dopo gli anni 2000, sesso maschile, presenta una media inferiore di 0,9° mentre le femmine era di 0,32°. Ora, il dubbio che potrebbe venire leggendo tutto questo è che essendo la tecnologia avanzata è possibile che le rivelazioni in passato siano state poco precise rispetto alle attuali. In realtà, le misurazioni cambiavano a secondo del gruppo di dati da cui le si estrapolava. Ogni decennio erano più basse quindi l’idea di base era giusta.
Le parole di Julie Parsonnet, professore di medicina: “Fisiologicamente, siamo solo diversi da quello che eravamo in passato. L’ambiente in cui viviamo è cambiato, compresa la temperatura nelle nostre case, il nostro contatto con i microrganismi e il cibo a cui abbiamo accesso. Tutte queste cose significano che, sebbene pensiamo agli esseri umani come se fossimo monomorfi e sono stati gli stessi per tutta l’evoluzione umana, non siamo gli stessi. In realtà stiamo cambiando fisiologicamente“.
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