I temporali su Giove sono così forti che creano grandine ricche di ammoniaca note come “funghi” che possono cadere dal cielo. Nuove osservazioni di Giove dal veicolo spaziale Juno della NASA potrebbero non solo cambiare drasticamente la nostra comprensione del gigante gassoso, ma anche delle atmosfere dei pianeti giganti in generale.
Sono in gran parte fatte di gas e sono soggette a pressioni molto più elevate di quelle che conosciamo sulla Terra. I temporali su Giove e sulla Terra hanno una cosa in comune: questi fenomeni naturali muovono l’acqua nelle atmosfere di entrambi i pianeti.
Su Giove, si pensa che i temporali si formino circa 50 km sotto le fasce e le tempeste visibili sul pianeta, dove le temperature sono vicine al punto di congelamento dell’acqua. Alcune di queste tempeste sono così potenti che portano acqua cristallina nell’atmosfera superiore del pianeta.
I ricercatori hanno pubblicato il loro lavoro in tre articoli: due articoli nel Journal of Geophysical Research: Planets e un articolo su Nature. Juno è arrivato a Giove quasi esattamente quattro anni fa, il 4 luglio 2016, per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del pianeta.
Le scoperte di Juno non solo informano la nostra comprensione dei pianeti del sistema solare ma anche di esopianeti giganti di gas, in particolare quelli di dimensioni e storia di formazione simili ai pianeti del nostro sistema solare.
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