Foto di WikiImages da Pixabay
Secondo quanto affermato all’inizio di questo mese dal ricercatore dell’Università dello Utah, Jake Abbott, al quotidiano Salt Lake Tribune sembra che “la Terra sia sulla buona strada per avere i suoi anelli. Solo che saranno fatti di spazzatura spaziale“.
Una notizia questa davvero poco incoraggiante per un pianeta in piena lotta con l’inquinamento sulla sua superficie, nella terra, nell’acqua e nell’aria. Ora dunque anche l’orbita terrestre rischia di diventare la discarica del nostro Sistema Solare.
La Terra dunque potrebbe trovarsi come i suoi fratelli planetari, Giove, Saturno, Nettuno e Urano, ovvero con anelli che li circondano. Ma di certo l’anello che potrebbe circondare il nostro Pianeta non avrà nulla a che vedere con gli affascinanti e caratteristici anelli che adornano Saturno, compost di ghiaccio e roccia e polvere cosmica, bloccati nell’orbita del pianeta.
Quello della Terra sarà meno affascinante, un anello di spazzatura spaziale creato dai noi stesso e composto per lo più da satelliti fuori produzione e danneggiati, pezzi di razzi e prodotti di collisioni spaziali.
Secondo il Dipartimento della Difesa statunitense e l’Ufficio del programma per i detriti orbitali della NASA, in orbita attorno alla Terra ci sono più di 23.000 pezzi di detriti orbitali di dimensioni maggiori di 30 cm di diametro e fino a centinaia di milioni di pezzi di dimensioni più piccole.
Queste centinaia di migliaia di detriti sono molto pericolose per le attrezzature e per i viaggi spaziali. Viaggiando infatti a velocità che si aggirano attorno ai 29.000 km/h, questi frammenti di spazzatura spaziale sono più pericolosi di un proiettile e anche un minuscolo frammento potrebbe creare seri danni e mettere a rischio la vita degli astronauti impegnati nelle missioni spaziali sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Ad esempio la scorsa settimana, l’Agenzia Spaziale Russa ha abbattuto uno dei suoi satelliti inerti senza preavviso, facendo esplodere in frammenti un satellite di quasi 2,5 tonnellate e mandando l’equipaggio della ISS nel panico per il potenziale impatto della sua esplosione.
Proprio per la loro pericolosità, i ricercatori dello Utah si sono uniti al crescente numero di ricercatori che si impegna a studiare modi sicuri ed economici per ripulire la nostra orbita dalla spazzatura spaziale e renderla sicura.
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