Le scene di distruzione di un terremoto in un ambiente urbano sono tristemente note a tutte, soprattutto in Italia. I danni che si palesano dopo un evento del genere però vanno a colpire anche la natura con scenari apocalittici un po’ ovunque, ovviamente anche a seconda della scala d’intensità. Un nuovo studio ha però scoperto che i terremoti riescono anche avere un impatto positivo sulle foreste e sugli alberi in generale.
Dopo un terremoto si possono misurare livelli di crescita anormale negli alberi e questo sembra essere collegato all’acqua. Di fatto quest’ultima, in seguito allo spostamento della terra sottostante, diventa più disponibile alle radici degli alberi sovrastanti. Gli scienziati hanno cercato di capire se si può effettivamente vedere tale cambiamento negli anelli dei suddetti.
Le parole di uno degli autori dello studio, il ricercatore Christian Mohr, Idrologo presso l’Università di Postdam in Germania: “Grandi terremoti possono aumentare la quantità di flusso d’acqua che alimenta i flussi, aumentare i livelli delle acque sotterranee e quindi garantire alle radici delle piante un maggiore accesso all’acqua in ambienti con acqua limitata. Se la crescita degli alberi è limitata principalmente dall’acqua, in teoria gli alberi dovrebbero registrare le risposte idrologiche ai terremoti modificando i loro tassi di crescita.”
Un aspetto tenuto in considerazione in tale ricerca è la posizione degli alberi. Andando a studiare gli effetti di un terremoto avvenuto in Cile nel 2010 nella regione del Maule hanno visto che gli alberi a fondo valle hanno registrato un significativo aumento della crescita nel periodo successivo all’evento sismico, qualche settimana. Per gli esemplari sui pendii l’effetto è stato assai più ridotto.
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