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Terzo bolide avvistato dalla stazione italiana Prisma

Ieri alle 21.30 nei cieli della Sardegna un bagliore fortissimo, attribuito da molti inizialmente come un lampo ha illuminato città come se fosse giorno. In realtà si è trattato dell’esplosione di un bolide, nello specifico un meteoroide. In Gallura, zona in cui è avvenuta l’esplosione della stella, si è pensato ad un iniziale terremoto. Il boato è stato molto forte soprattutto perché il piccolo asteroide è esploso a qualche decina di chilometri di altitudine.

Come dichiarato da un astronomo dell’Inaf di Torino questo fenomeno è già il terzo in Italia durante l’estate. Il primo il 18 agosto è stato avvistato nel Mar Adriatico mentre il secondo l’8 settembre nell’Italia Settentrionale. Questo è già il secondo nel mese di settembre.

 

 

Come si creano questi fenomeni?

Il meteoroide è un frammento roccioso o metallico generato nello spazio, un piccolo asteroide che viaggia “tranquillo” a velocità di 100 mila km/h. Quando entrano nell’atmosfera il caldo della Terra e la composizione dell’aria lo fanno disciogliere, creando una scia luminosa: la cosiddetta stella cadente. Il boato invece si genera dal potente scontro tra l’asteroide e l’atmosfera terrestre. Successivamente a suono e luce rimangono dall’impatto dei piccoli frammenti di cenere e roccia, questi sono chiamati meteoriti.

 

 

Un po’ di storia

Sicuramente il meteorite più conosciuto nel mondo, soprattutto dai bambini, è quello che ha comportato la scomparsa dei dinosauri e altre specie animali e vegetali 65-95 milioni di anni fa.

Il fenomeno più vicino invece è quello avvenuto in Russia nel 2013 dove l’onda d’urto era talmente forte da far rompere i vetri delle finestre di centinaia di negozi e abitazioni.

 

 

Questi fenomeni sono pericolosi?

Come dichiarato da un responsabile dell’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) sito a Torino, hanno seguito l’andamento della meteora. Ha infatti attraversato le regioni centrali per poi tramontare in Sardegna. 

In tutta Italia sono presenti numerose stazioni di sorveglianza ma in Sardegna al momento nessuna, forse per questo non è stato possibile prevedere, neanche poco prima, la caduta nell’isola ma pare che da oggi si apra la possibilità di installarne qualcuno. In ogni caso il fenomeno non è prevedibile ma si cercano vari metodi e nuove tecnologie per poterlo fare.

Silvia Sanna

Sono una studentessa di ingegneria informatica e avendo studiato alle superiori lingue conosco bene lo spagnolo, l'inglese e discretamente il tedesco. Come vedete dalla mia pagina Instagram mi piace scattare foto ai paesaggi che visito e condividerle con gli altri, soprattutto della mia bella Sardegna. Scrivo articoli di tecnologia e scienza perché mi piace divulgare le conoscenze e informarmi di più sulle notizie che leggo e condividerle con i miei lettori. Nel tempo libero mi piace fare dei piccoli progetti elettronici.

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