Nell’immaginario comune un tornado si forma partendo dall’alto e man mano la corrente d’aria inizia ad ingrossarsi sempre più finché la parte finale tocca terra, o l’acqua. Anche gli esperti del settore hanno sempre creduto in questa conoscenza, ma apparentemente un nuovo studio pubblicato un paio di giorni fa sull’American Geophysical Union ha evidenziato il contrario.
L’esperto meteorologo dell’Università dell’Ohio, Jana Houser, ha voluto far sapere al mondo scientifico che si è sempre sbagliato, o per lo meno è questo a cui la sua ricerca è giunta. Nell’analisi di quattro eventi distinti, tutti quanti hanno registrato una partenza dal basso piuttosto che una a livello delle nuvole.
Molto teoricamente prevedere un tornando dovrebbe essere semplice in quanto si forma quando i venti di una tempesta iniziano a ruotare a causa dei diversi fronti di pressione. Allo stato attuale delle la previsioni risulta essere può una possibilità che una certezza. È difficile prevedere quali tempeste formeranno tornando e con quale intensità soprattutto.
Tornando alla questione del punto di creazione, si è sempre ritenuto che avveniva in alto per poi scendere in quanto uno studio di oltre decenni fa sembra avere indicato che era effettivamente così. Un radar aveva individuato tale pattern nel 67% dei casi, giusto per sottolineare il fatto che la certezza quando si parla di tornado non esiste. Houser ha voluto far notare come il radar era troppo lento e la scansione avveniva ogni 5 minuti creando un falso risultato.
Il nuovo studio ha usato una strumentazione che registrava ogni 30 secondi e nonostante questo lasso a volte il tornando risultava essere comunque troppo veloce. In ogni la nuova ricerca ha evidenziato il contrario di quello pensato finora e la nuova conoscenza potrà essere utilizzata per cercare effettivamente di prevenire tali fenomeni; prima si guardava nel punto sbagliato.
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