Memoria sociale negli anziani: uno studio innovativo con un approccio da videogioco

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Un progetto innovativo sta rivoluzionando lo studio della memoria sociale negli anziani. “La memoria sociale e il suo substrato neurale nell’invecchiamento” è il titolo di una ricerca pionieristica condotta dal neuroradiologo portoghese Torcato Meira, dell’ULS Braga. Questo studio mira a comprendere meglio i cambiamenti cognitivi legati all’invecchiamento, con particolare attenzione alla memoria sociale.

Un compito rivoluzionario in ambiente virtuale

Ciò che rende questo studio unico è l’utilizzo di un “compito rivoluzionario” che simula le interazioni sociali in un ambiente virtuale. Grazie a questa metodologia, i ricercatori possono analizzare in modo dinamico come gli anziani elaborano e conservano le informazioni sociali. Il compito è stato adattato specificamente alla popolazione portoghese, rendendolo ancora più efficace nell’analisi delle dinamiche cognitive locali.

Il ruolo della risonanza magnetica nello studio

Per monitorare il funzionamento cerebrale durante il test, gli scienziati utilizzano la risonanza magnetica. Questa tecnologia consente di osservare l’attività dell’ippocampo, il volume cerebrale e il livello di alterazioni nella sostanza bianca. L’ipotesi centrale dello studio è che la memoria sociale tenda a deteriorarsi con l’età a causa dell’atrofia e della disfunzione dell’ippocampo, oltre che per i cambiamenti nella materia bianca.

Antidepressivi e memoria sociale: una possibile soluzione?

Un altro obiettivo dello studio è valutare se gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), comunemente usati come antidepressivi, possano mitigare la perdita della funzione di memoria sociale. Se confermata, questa ipotesi potrebbe aprire nuove strade per interventi farmacologici mirati al miglioramento della memoria sociale negli anziani.

Un contributo significativo alla ricerca sulla salute

“Il nostro studio mira a colmare una lacuna critica nella conoscenza scientifica sulla memoria sociale negli anziani, utilizzando un approccio innovativo basato su un compito simile a un gioco”,

spiega il responsabile della ricerca, Torcato Meira. I risultati potrebbero supportare nuove strategie di screening precoce e prevenzione delle disfunzioni cognitive, contribuendo a migliorare la qualità della vita degli anziani.

Grazie alla sua innovatività, lo studio ha ricevuto il prestigioso premio MSD per la ricerca sulla salute, riconoscimento dell’importanza del suo contributo scientifico.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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