Una enorme distesa di rocce vulcaniche grande oltre 150 km quadrati sta galleggiando nell’Oceano Pacifico. Si tratta di un vero e proprio mare di pietra pomice, dalle dimensioni di 20.000 campi da calcio ed è stato segnalato da alcuni marinai australiani all’inizio di questo mese. Secondo gli esperti, la massa probabilmente proviene da un vulcano sottomarino vicino a Tonga, esploso intorno al 7 agosto, stando alle immagini satellitari.
I marinai che navigano le acque interessate dal fenomeno sono peraltro stati avvertiti di non avvicinarsi alle zone, ormai rese quasi impraticabili. La pomice è una roccia leggera e molto porosa, in grado di galleggiare nell’acqua e viene prodotta quando la lava subisce un rapido raffreddamento e perde tutti i propri gas. Queste grandi “zattere” di pietra pomice hanno maggiori probabilità di formarsi quando un vulcano si trova in acque più basse, affermano gli esperti.
Una coppia australiana che viaggiava sul proprio catamarano al largo delle isole Figi è stata la prima a segnalare la “zattera di pomice“, dopo averla urtata inavvertitamente durante la notte. “Le onde si sono interrotte quasi del tutto, divenendo impercettibili, e la barca è stata rallentata notevolmente“, hanno scritto Michael Hoult e Larissa Brill il 16 agosto. “La chiazza di rocce si estende a perdita d’occhio“.
Essi hanno inviato campioni della pietra pomice ai ricercatori della Queensland University of Technology, in Australia. Il professor Scott Bryan, geologo, ha dichiarato che queste pietre si possono accumulare in massa, in modo simile a quello segnalato dai naviganti, almeno una volta ogni cinque anni. “È un fenomeno che si ripete spesso nel tempo, di solito con la formazione di isole nel mezzo dell’oceano“, ha detto il professor Bryan. “È come se l’acqua si fosse improvvisamente trasformata in terra“.
“Al momento ci sono più di un trilione di pezzi di pomice che galleggiano insieme, ma col tempo si romperanno e si disperderanno in tutta l’area“, ha detto Bryan. La pomice sta attualmente andando alla deriva verso ovest, verso le Figi, ed è probabile che passi per la Nuova Caledonia e Vanuatu e potrebbe anche raggiungere l’Australia. “Forse arriverà in Australia tra un anno, ma non sappiamo quanto tempo il fenomeno possa perdurare“, ha dichiarato il dottor Martin Jutzeler, dell’Università della Tasmania.
Gli esperti sostengono che la pomice probabilmente diventerà la dimora di molte specie marine animali e vegetali mentre si sposta attraverso le correnti oceaniche per tutto il Pacifico. “Diverse forme di vita possono attaccarsi alla pomice ed essere trasportate a migliaia di chilometri di distanza. Possiamo perciò definire il fenomeno come un modo per rinnovare gli ecosistemi, seppur restando concreto il pericolo che possa comportare le diffusione di specie invasive“, ha avvertito il dottor Jutzeler.
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