Dopo sessant’anni sommersa dalle acque, ecco che a seguito di una siccità straordinaria, riemerge il tesoro di Guadalperal, la Stonehenge spagnola che costituisce uno dei più grandi monumenti megalitici di tutta la Spagna.
Il monumento è un complesso funerario risalente ad un periodo tra il 4000 ed il 2500 a. C., costituito da 114 pietre che formano una camera ovale di 5 m di diametro ed un corridoio lungo 21 m. Anche se è conosciuta come la Stonehenge di Spagna, il suo vero nome è Dolmen del Guadalperal.
Purtroppo la antica originale struttura è stata pesantemente danneggiata dai soldati romani circa 2 mila anni fa, ma si può facilmente intuire quale fosse la struttura originaria. Le pietre della struttura erano ricoperte da un tumulo, ed il corridoio conduceva all’entrata della camera funeraria. La struttura è interamente orientata verso la luce del sole, che penetra dal corridoio su cui sono scolpite una serie di incisioni.
Tra queste una delle più importanti è quella che si trova scolpita su un menhir di due metri di altezza. L’incisione rappresenta alcune tazze ed un serpente, simboli che secondo i romani, erano usati dalle antiche popolazione iberiche come simboli di protezione.
In un’altra incisione invece sarebbe raffigurato il fiume Togo. Secondo Ángel Castaño, presidente dell’associazione culturale Raíces de Paralêda, la linea sinuosa rappresenterebbe infatti le anse del fiume, uno dei più importanti confini naturali. Già perché il Tago divide la Spagna in due ed è praticamente impossibile da guadare in Estremadura.
Adesso vi si può invece accedere proprio in questo luogo, riemerso dalle acque che a lungo lo hanno nascosto per volere del dittatore Franco. Non per coprire la Stonehenge spagnola, Franco fece infatti realizzare il bacino di Valdecañas tra le sue tante opere idrauliche. Per decenni dunque il meraviglioso complesso di Guadalperal è rimasto nascosto agli abitanti della vicina Paraleda de la Mata, Cáceres, qui infatti si trova la Stonehenge di Spagna.
Per la sua particolare natura e per la presenza del bacino artificiale, l’associazione Raíces de Paralêda, sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica portando l’attenzione attraverso il web su questo luogo meraviglioso e storicamente ed archeologicamente molto importante. L’associazione teme infatti che se il monumento dovesse venire, come sarà, nuovamente sommerso, potrebbe finire con il deteriorarsi irrimediabilmente. Come spiega Castaño infatti, le pietre di Guadalparal sono di granito e, data la loro porosità, l’acqua potrebbe creparle ed infine distruggere il monumento.
La cosa migliore sarebbe spostare il monumento in un sito che rimanga asciutto. Ma per un operazione del genere sono necessari fondi considerevoli ed al momento lo Stato non sembra essere interessato nella conservazione del sito storico. La ricomparsa della sommersa Stonehenge spagnola, ha comunque dato il via alla corsa per la difesa di questi piccoli tesori preistorici disseminati in tutta la zona sudoccidentale della penisola iberica. Molti altri sono infatti i siti megalitici che si trovano sommersi.
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