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Una mano robotica ha imparato a suonare Jingle Bells al pianoforte

Un gruppo di scienziati ha sviluppato una mano robotica realizzata con una stampante 3D e l’hanno programmata per suonare semplici melodie al pianoforte, inclusi alcuni brani della canzone di Natale “Jingle Bells“. La mano robotica è stata sviluppata da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, e pubblicato i risultati sulla rivista scientifica Science Robotics.

La mano è stata sviluppata con materiali rigidi e flessibili, in modo da simulare le ossa e i legamenti di una mano umana, priva solo di muscoli e tendini. I componenti meccanici erano sufficienti a replicare un gran numero di movimenti, con grande sorpresa degli scienziati britannici che non si aspettavano tale flessibilità. Sebbene le dita non potessero muoversi, il semplice movimento del polso era sufficiente per far suonare la mano robotica al pianoforte.

Con questo sistema, il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cambridge spera di utilizzare il movimento passivo di questa mano per simulare altre forme di movimento in parti robotiche, tra cui camminare, nuotare e volare. Lo spiega Josie Hughes, investigatore principale del progetto, il cui intento era quello di esplorare i limiti di movimento possibili solo con parti meccaniche, con un costo minimo.

 

Stampante 3D più economica

La riduzione dei costi con le stampanti 3D permetterà l’integrazione di componenti robotici flessibili nei sistemi di genere, che permetteranno loro di simulare i movimenti più umani. Eppure, duplicare completamente tutta l’abilità e la capacità di adattamento della mano umana è qualcosa che potrebbe richiedere diversi anni di ricerca. Suonare il pianoforte è il modo migliore per testare l’evoluzione della mano robotica.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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