Per la prima volta nella storia, abbiamo immagini dettagliate di uno dei poli del Sole. Il merito è del Solar Orbiter, una missione congiunta ESA/NASA lanciata nel 2020, progettata per studiare da vicino il comportamento magnetico e dinamico della nostra stella.
Guidata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il supporto della NASA, la sonda è riuscita in un’impresa unica: fotografare il polo sud del Sole, una regione che dalla Terra vediamo sempre di taglio.
Come ha fatto Solar Orbiter a catturare queste immagini?
Per ottenere queste inedite immagini polari, la sonda ha dovuto compiere una complessa manovra: un sorvolo ravvicinato di Venere, che le ha permesso di uscire dal piano dell’eclittica — la linea immaginaria lungo la quale orbitano i pianeti.
Alla fine della missione, la sua orbita sarà inclinata di 33° rispetto al piano solare, consentendole una vista unica dei poli, mai ottenuta prima.
Perché i poli solari sono così importanti?
I poli del Sole non sono solo punti geografici: sono chiavi di lettura del suo campo magnetico, che cambia regolarmente ogni 11 anni nel cosiddetto ciclo solare.
Durante il ciclo:
- Appaiono macchie solari (zone più fredde e scure),
- Le linee del campo magnetico si aggrovigliano e si spostano,
- I poli invertono la loro polarità,
- Il Sole passa da uno stato “calmo” (dipolo) a uno “caotico” (massimo solare).
Solar Orbiter ha fotografato il polo sud nel pieno del massimo solare, e l’immagine mostra esattamente ciò che i modelli eliofisici avevano previsto: un mosaico caotico di polarità magnetiche contrapposte.
Un impatto diretto sulla nostra vita: il meteo spaziale
Capire i poli del Sole non è solo una curiosità scientifica. Le sue eruzioni magnetiche — brillamenti, tempeste solari, espulsioni di massa coronale — possono:
- Interrompere le comunicazioni,
- Danneggiare i satelliti,
- Mettere a rischio gli astronauti,
- Causare blackout elettrici sulla Terra.
Studiare i poli ci aiuta a prevedere meglio queste tempeste, così come si fa con il meteo terrestre.
Le prime immagini rilasciate
L’ESA ha pubblicato le prime immagini ottenute da tre strumenti di bordo, che mostrano:
- La mappa magnetica del polo sud,
- Le zone di polarità nord e sud mescolate tra loro,
- La conferma che il Sole è in pieno massimo solare.
Come dice lo scienziato del progetto, Daniel Müller:
“I modelli prevedevano un groviglio di polarità magnetiche sparse ovunque… ed è esattamente quello che vediamo”.
Dall’eredità di Ulisse a una nuova era
Anche se Ulisse, una missione NASA/ESA lanciata nel 1990, ha già sorvolato i poli solari, non aveva con sé fotocamere. Oggi, grazie ai progressi tecnologici e alla visione a lungo termine delle agenzie spaziali, possiamo vedere ciò che per decenni era rimasto invisibile.
Solar Orbiter non solo sta scrivendo una nuova pagina dell’eliofisica, ma ci aiuta a comprendere meglio la stella che rende possibile la vita sulla Terra.