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Universo, con che velocità si espande? Il mistero persiste

Gli scienziati sanno da decenni che l’universo si sta espandendo, ma la ricerca negli ultimi anni ha scosso i calcoli sulla velocità della crescita, sollevando domande difficili sulle teorie del cosmo. Il tasso di espansione,noto come “costante di Hubble”, è una parte centrale della ricerca per scoprire le origini dell’universo, con gli astrofisici che credono di avvicinarsi sempre di più alla velocità esatta.

Nel 1998, due team di ricercatori hanno scoperto che il tasso di espansione accelerava con la distanza e che l’universo era pieno di misteriosa “energia oscura” che ha causato l’accelerazione per 14 miliardi di anni, guadagnando loro un premio Nobel per il 2011. L’unità di misura per la costante di Hubble è di chilometri al secondo per megaparsec, ovvero tre milioni di anni luce. Secondo due diversi metodi, il tasso di espansione è 67,4 o 73.

 

L’espansione dell’universo

Ora uno studio, scritto da ricercatori del Max Planck Institute of Astrophysics in Germania e in altre università, ha descritto un nuovo metodo per misurare la crescita accelerata dell’universo. Pone il tasso di espansione a 82,4 chilometri al secondo per megaparsec, superiore ai calcoli precedenti, anche se ammette un margine di errore del 10 percento, il che significa che potrebbe essere inferiore a 74 o fino a 90.

Gli scienziati affermano che le differenze tra i vari metodi non sono calcoli errati, ma potrebbero essere segni di “tensione” nel comprendere come la teoria del Big Bang spiega il cosmo.

“C’è una fisica sconosciuta in atto nell’universo primordiale che dobbiamo studiare se la tensione è reale”, ha detto Inh Jee, un cosmologo del Max Plank Institute e coautore dello studio pubblicato giovedì sulla rivista americana Scienza.

“Volevamo avere un altro modo per verificare se la differenza tra le misurazioni fosse reale”, ha detto ad AFP.La teoria del Big Bang suggerisce che l’universo sia iniziato in un’esplosione catastrofica e da allora si è espanso.

I vari metodi di misurazione fanno sì che le galassie distanti tre milioni di anni luce (un megaparsec) si ritirino a 67, 73 … o forse 82 chilometri al secondo. Il nuovo calcolo si basa su come la luce si piega attorno alle grandi galassie.

Jee ha affermato che l’ampio margine di errore dello studio non può aiutare a mettere a punto la costante di Hubble, ma che il suo metodo si aggiunge al dibattito sull’esistenza di problemi fondamentali nella teoria cosmologica. Adam Riess, uno dei vincitori del Premio Nobel per il 2011, ha dichiarato ad AFP via e-mail che lo studio di giovedì non ha avuto risultati sufficientemente precisi per aiutare a risolvere le controversie in corso.

“Non credo che ciò aggiunga molto allo stato attuale delle cose. Tuttavia, è bello vedere la gente cercare metodi alternativi, quindi prop (rispetto) per quello”, ha detto.

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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