Un nuovo studio suggerisce che guardare all’interno di un buco nero potrebbe dimostrare che l’Universo è solo una simulazione e che viviamo in Matrix. I buchi neri sono letteralmente invisibili, ma c’è in essi una regione molto speciale: l’orizzonte degli eventi. Questa è la soglia oltre la quale la forza di gravità diventa abbastanza grande da impedire a qualsiasi radiazione di fuoriuscire dal buco nero. Su questa soglia, spazio e tempo si comportano in modo peculiare, sfuggendo alle leggi della fisica.
Le leggi della fisica impongono che non possiamo vedere attraverso l’orizzonte degli eventi di un buco nero e nemmeno la luce può sfuggirgli. Tuttavia, un nuovo studio propone una tecnica per fare proprio questo, e le sue scoperte potrebbero aiutare a risolvere uno dei problemi più difficili della scienza.
Il team di fisici dell’Università del Michigan, negli Stati Uniti, va oltre e suggerisce persino che l’Universo potrebbe essere un ologramma. “Nella teoria della Relatività Generale di Einstein, non ci sono particelle, c’è solo lo spazio-tempo. E nel Modello Standard della fisica delle particelle non c’è gravità, ci sono solo particelle“, ha spiegato Enrico Rinaldi, coautore dello studio. “Collegare le due diverse teorie è una questione di vecchia data in fisica, qualcosa che le persone hanno cercato di fare dal secolo scorso“, ha aggiunto.
Il principio olografico suggerisce che la teoria della gravità e la teoria delle particelle sono in realtà matematicamente equivalenti. Il problema è che la teoria della gravità richiede tre dimensioni, mentre la teoria delle particelle ne ha solo due. È qui che entrano in gioco i buchi neri. Sono un oggetto prezioso per conciliare le due teorie, in quanto distorcono lo spazio-tempo tridimensionale, ma le osserviamo solo per la loro connessione matematica alle particelle, proiettate attraverso lo spazio bidimensionale.
Risolvere i modelli a matrice quantistica mostrerebbe che la matematica che rappresenta la teoria delle particelle potrebbe rappresentare ugualmente la gravità. Per trovare la soluzione, il team di ricercatori ha utilizzato circuiti quantistici e ha eseguito il sistema attraverso una speciale rete neurale.
Già nell’antica Grecia, Platone nel suo libro “Allegoria della caverna” suggeriva che il nostro mondo non fosse altro che un’illusione. Nell’induismo si dice che il dio Brahman fece un sogno in cui gocce di sudore uscivano dal suo corpo, crescevano e diventavano galassie, pianeti, uomini, animali, ecc. Quindi, tutto ciò che conosciamo oggi come il mondo fisico reale non sarebbe altro che un sogno del dio Brahman, e quando si sveglierà, tutto sarà finito.
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