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L’uomo invisibile diventa realtà grazie alle cellule dei calamari

Se pensavate che l’uomo invisibile appartenesse solo al nostro immaginario collettivo, dovrete ricredervi.  Alcuni scienziati hanno compiuto l’impossibile trasferendo con successo le capacità di mimetizzazione osservate in alcune specie di calamari e seppie all’interno delle cellule umane.

Alcuni polpi, calamari e altre creature marine hanno tessuti speciali che consentono loro di manipolare la luce e fondersi perfettamente con l’ambiente circostante. Una tecnica mimetica che utilizzano per confondere i predatori o sorprendere le prede.

Ora i ricercatori dell’Università della California hanno riprodotto le stesse capacità dei cefalopodi nelle cellule umane. “Il nostro progetto si concentra sulla progettazione di sistemi e tessuti cellulari in grado di trasmettere, riflettere e assorbire la luce”, afferma l’autore principale Atrouli Chatterjee. Chatterjee insieme ad un altro team di ricercatori hanno già fatto progressi nel camuffamento a infrarossi e in altri materiali ad alta tecnologia.

Pronti a diventare invisibili come dei calamari?

L’ispirazione per il progetto è nata dal calamaro Doryteuthis opalescens. Questa specie può mutare dal bianco quasi trasparente al bianco opaco come meccanismo di difesa. Tale proprietà è possibile grazie ad alcuni tipi di proteine ​​chiamate riflettine. Il team è riuscito a catturare alcune delle particelle alla base di questa tecnica di occultamento per ricreare questa capacità nelle cellule umane.

I ricercatori hanno riferito che sorprendentemente le cellule si sono comportate esattamente come lo fanno nei calamari. Non solo le cellule esprimevano la riflettina, ma racchiudevano la proteina in nanostrutture sferoidali distribuendola nel corpo cellulare.

Il team ha anche osservato se potevano attivare o disattivare l’abilità posizionando le cellule tra due piastre di vetro rivestite con diverse concentrazioni di sale. Le “cellule occultanti” esposte a più cloruro di sodio hanno sparso più luce e si sono distinte maggiormente dall’ambiente circostante.

Per ora, tuttavia, la svolta è limitata alle applicazioni di microscopia medica e biologica, quindi per ora è ancora troppo presto per gli uomini invisibili. Ma chissà un giorno forse saremo in grado di diventare invisibili a piacimento proprio come dei veri supereroi. Che ne pensate a tal proposito, vi piacere possedere il dono dell’invisibilità?

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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