Anche Moderna, una delle diverse società impegnate a sviluppare un possibile vaccino contro il coronavirus, ha rilasciato i dati relativi al proprio studio. Apparentemente si sta parlando di un efficienza del 94,5% ovvero più alta di Pfizer. Non è l’unico aspetto promettente in questo, ma c’è anche altro che potrebbe rendere tale trattamento anche più applicabile dell’altro.
I ricercatori sono riusciti a stabilizzare e a migliorare la durata del prodotto che va a migliorare la logistica che serve per gestire le dosi di vaccino. Secondo Moderna, le dosi possono essere conservate fino a 6 mesi a -20 gradi Celsius e tra 2 e 8 gradi per 30 giorni. Con questi numeri è molto più semplice gestire tutti i processi; quello di Pfizer richiede temperature peggiori di quelle polari con -80 gradi.
Le parole del capo medico di Moderna, Tal Zacks: “È stato uno dei momenti più belli della mia vita e della mia carriera. È assolutamente incredibile poter sviluppare questo vaccino e vedere la capacità di prevenire le malattie sintomatiche con un’efficacia così elevata.”
Lo studio si è basato su 30.000 partecipanti. A una metà è stato dato un placebo mentre all’altra è stata data la dose del vaccino. In un periodo di diversi mesi, il primo gruppo ha registrato 90 casi di Covid-19 e con 11 persone che mostravano sintomi gravi. Nello stesso periodo di tempo, il gruppo a cui sono state date le dosi hanno presentato solo 5 contagi con nessuno di questi gravi. Basandosi su questi dati, si può sperare in un arrivo a breve delle prime dosi.
Ph credit: Risk&Compliance
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