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Vaccino Pfizer: la Norvegia solleva qualche preoccupazione per gli anziani in gravi condizioni

Il vaccino sviluppato da Pfizer e BioNTech è stato il primo a essere rilasciato per l’uso su larga scala. È passato più di un mese da quando il Regno Unito ha dato l’approvazione, il primo paese a farlo. Da allora sono stati registrati molti casi particolari i quali non sono stati spesso capiti e o ingigantiti, come di persone che sono state testate positive al coronavirus dopo la prima dose del trattamento.

Una serie di nuovi casi che hanno iniziato a destare preoccupazioni in Norvegia. Apparentemente, almeno secondo l’ultimo conteggio, sarebbero 29 gli anziani in gravi condizioni preesistenti che sono morti dopo l’inoculazione del vaccino in questione. In totale sono state somministrate solo 42.000 dosi, quindi è una percentuale alta.

Le parole dell’Agenzia norvegese per i medicinali: “Ci sono 13 decessi che sono stati valutati, e siamo a conoscenza di altri 16 decessi che sono attualmente in fase di valutazione. Tutti i decessi segnalati riguardavano persone anziane con gravi disturbi di base. La maggior parte delle persone ha sperimentato gli effetti collaterali attesi del vaccino, come nausea e vomito, febbre, reazioni locali nel sito di iniezione e peggioramento delle condizioni di base.”

 

Il vaccino di Pfizer

Come detto, in generale ci sono stati diversi casi particolari in seguito all’uso del vaccino, come le reazioni allergiche. Negli Stati Uniti, nel momento in cui avevano somministrato quasi 2 milioni di dosi di vaccino hanno poi registrato appena 21 casi di reazioni allergiche gravi, un rapporto di molto inferiore.

In sostanza, il vaccino ha sicuramente degli effetti collaterali, ma la percentuale di rischio è quasi inesistente. Si tratta dell’unico modo per poter uscire da questa emergenza e quanto successo in Norvegia deve ancora essere approfondito.

Ph. credit: AP News

Giacomo Ampollini

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