Avete un anello di fidanzamento e per qualche ragione la vostra relazione è finita? La scelta che tanti fanno è quella di venderlo, in maniera tale da non solo mettere un punto su quella storia, ma anche per evitare di indossare un oggetto prezioso che non le rappresenta affatto e che magari non è nemmeno di proprio gusto.
Quindi, se avete un anello di fidanzamento usato di cui volete liberarvi, allora è bene mettere in evidenza come ci sia un vero e proprio mercato online a cui si può fare riferimento e a cui vale la pena rivolgersi. Non è certo un mistero che l’anello di fidanzamento rappresenti il pegno d’amore per eccellenza, eppure purtroppo non in tutti i casi quel sogno si realizza. Può succedere, infatti, che le cose non vadano come si spera e come si creda e che alla fine si arriva a una sola conclusione, ovvero vendere l’anello, anche se usato.
Una volta realizzato e riflettuto sulla vendita del vostro anello usato, ecco che si cercherà ovviamente di ricavare il più possibile da tale operazione. Quali sono i vari passaggi da seguire in tal senso? La prima cosa da fare è quella di cercare sia il certificato di garanzia che l’attestato gemmologico del diamante. Quindi, se li avete in casa, teneteli a portata di mano. Si tratta di documenti che rappresentano un po’ la carta d’identità del vostro diamante, visto che al loro interno si possono reperire informazioni fondamentali la sua valutazione commerciale.
È chiaro che per vendere anello di fidanzamento usato sul web serve prima di tutto individuare una piattaforma che possa garantire un alto livello di affidabilità e sicurezza. Non è così semplice, in effetti, trovare portali di cui ci si possa fidare e, di conseguenza, il consiglio migliore da seguire è quello di prestare la massima attenzione in fase di scelta.
Prediligete sempre quelle piattaforme che mettono a vostra disposizione un servizio di valutazione del tutto gratuita dell’anello di fidanzamento che avete intenzione di vendere. È chiaro che l’obiettivo finale di chi vende è sempre quello di cercare di farlo al miglior prezzo di mercato possibile. Per questo motivo si consiglia di scegliere solamente piattaforme in grado di garantire un servizio di assistenza preciso e puntuale, oltre che ovviamente onesto. Attenzione, quindi, al team di gemmologici che effettua la valutazione degli anelli usati, che deve essere evidentemente dotato di tutte le certificazioni previste dalla legge.
Come dicevamo, i diamanti sono oggetto di un’attenta e precisa opera di valutazione, che si sviluppa lungo la regola delle 4C. Nel momento in cui si analizza il diamante, ecco che chi effettua la valutazione in modo professionale può farsi un’idea precisa sul valore commerciale dello stesso. La prima C è rappresentata dal carato, che corrisponde molto semplicemente all’unità di peso che viene definita standard per quanto riguarda i diamanti. Un carato ha una corrisponde oggigiorno a 0,2 grammi. Il colore è la seconda C e la regola da seguire, in tal senso, è quella per cui più il colore diventa giallastro e più il valore si riduce. La chiarezza è la terza C e sta a indicare la purezza del diamante: in tal senso, sono le inclusioni a determinare quanto può essere puro o meno un diamante. Infine, la quarta C corrisponde al taglio (cut in inglese) ed è l’unico elemento condizionato dall’uomo e fa riferimento alla qualità della forma: se il tagliatore riesce a tagliare bene il diamante, ecco che avrà evidentemente un valore maggiore.
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