Secondo un recente studio dell’Università della California, Riverside (UCR), Venere era un tempo un pianeta non troppo diverso dalla nostra Terra, e se Giove non avesse modificato la sua orbita, forse avrebbe potuto ospitare la vita. Durante la sua formazione Giove, l’enorme pianeta del nostro Sistema Solare, si è avvicinato ed poi allontanato dal Sole e con la sua attrazione gravitazionale, ha spostato l’orbita di Venere, precludendole ogni possibilità di vita.
Come ha affermato Stephen Kane, astrobiologo dell’UCR, “con la migrazione di Giove, Venere avrebbe subito cambiamenti climatici drammatici, riscaldandosi e poi raffreddandosi e perdendo sempre più la sua acqua atmosferica”, finendo con il diventare uno dei pianeti più caldi del sistema Solare. Venere è il secondo pianeta più vicino al Sole ed ha una temperatura superficiale di circa 471 gradi Celsius, il che lo rende più caldo di Mercurio, nonostante Mercurio sia più vicino al Sole.
Nel loro studio i ricercatori si sono chiesti se la perfetta orbita circolare di Venere intorno al Sole fosse sempre stata così, o se in passato fosse stata diversa ed in tal caso che cosa avesse modificato l’orbita del pianeta.
Per rispondere a questa domanda, hanno creato un modello del sistema solare per scoprire come l’orbita di ogni pianeta si è influenzata a vicenda. Con questo modello i ricercatori hanno scoperto che l’orbita di Venere, quando Giove era più vicino al Sole, avrebbe reso il pianeta abitabile.
La migrazione di Giove lontano dal Sole, ha spinto Venere più vicino al Sole, provocando un drammatico cambiamento climatico e rendendo circolare la sua orbita. Giove insomma ha distrutto ogni possibilità di vita, simile a quella terrestre, su Venere.
Per le sue dimensioni Venere viene talvolta definita gemella della Terra ed uno studio del 2019, ha scoperto che il pianeta probabilmente ha mantenuto temperature stabili e ha ospitato acqua liquida per miliardi di anni prima che un evento innescasse drastici cambiamenti nel pianeta che lo hanno reso un pianeta per lo più morto e con un’atmosfera tossica, 90 volte più spessa di quella della Terra.
Immagini: NASA- JPL
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