Il 15 Aprile, alla conferenza dell’American Physical Society a Denver, Ana Bonaca ha mostrato una serie di buchi nel flusso stellare più lungo della Via Lattea. La ricercatrice, dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, ha raccolto alcuni dati sull’oggetto che può aver causato i buchi, ma non è ancora in grado di determinare cosa sia. Così ha affermato: “È una pallottola densa di qualcosa“.
Il flusso stellare GD-1, nel quale sono stati individuati i buchi, è una linea formata da un gruppo di stelle che si muovono assieme. In condizioni normali, un flusso appare come una singola linea. L’unico punto in cui un flusso stellare presenta uno spazio vuoto è quello in cui si trovavano le stelle prima che si allontanassero in tutte le direzioni.
Bonaca ha mostrato come in GD-1 sia presente un secondo punto vuoto. Questo, oltre ad essere insolito ha anche un bordo frastagliato, come se qualcosa ci fosse precipitato dentro. Questa conseguenza è probabilmente dovuta al fatto che l’oggetto misterioso ha trascinato le stelle lungo la sua traiettoria con la sua gravità.
Come Bonaca ha affermmato: “Non possiamo identificare l’oggetto con alcun oggetto luminoso che abbiamo osservato. È molto più massiccio di una stella. Qualcosa come un milione di volte la massa del Sole. Dato che non ci sono stelle di quella massa possiamo escluderlo. E se fosse un buco nero, sarebbe un buco nero supermassiccio come quello al centro della nostra galassia“. Secondo la ricercatrice non è impossibile che ci sia un secondo buco nero supermassiccio all’interno della nostra galassia. Ma in questo caso ci aspetteremmo di ricevere qualche segno della sua presenza come le radiazioni del suo disco di accrescimento.
Fino al momento in cui non avremo delle prove visibili di oggetti giganti e luminosi che si staccano da GD-1, l’unica ipotesi è quella di una grossa massa di materia oscura. Ma, dato che gli scienziati non sono ancora certi di cosa sia composta la materia oscura, questa rimane solo un’ipotesi. Ci sono molte opinioni diverse su cosa sia, ma nessuno degli sforzi per rilevare direttamente la materia oscura sulla Terra ha ancora funzionato.
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