Se mai l’umanità dovesse fuggire da una minaccia esistenziale nel nostro Sistema Solare, ci vorrebbero più di quattro anni per raggiungere Alpha Centauri, se potessimo viaggiare alla velocità della luce e se in questo sistema vi è un pianeta per noi abitabile. I viaggi interstellari potrebbero richiedere così tanto tempo che si parla spesso di astronavi di generazione. Ovvero navicelle spaziali dove gli umani possano vivere per generazioni mentre sono in viaggio verso un lontano pianeta abitabile.
Nel caso infatti di navi spaziali generazionali, non si avrebbe bisogno di raggiungere la velocità della luce. Piuttosto intere generazioni di umani vivrebbero e morirebbero in un viaggio, che potrebbe durare anche centinaia o migliaia di anni. verso un’altra stella.
Ma potrebbe esserci altro modo in cui potremmo sfuggire ad una eventuale distruzione del nostro pianeta do del nostro sistema Solare? Secondo un nuovo studio forse è possibile. La ricerca afferma infatti che potremmo non aver bisogno di astronavi per compiere viaggi interstellari e viaggiare verso un altro sistema stellare.
La soluzione potrebbero invece essere i pianeti fluttuanti, noti anche come pianeti canaglia, come afferma l’autrice di un nuovo studio, Irina Romanovskaya, professoressa di fisica e astronomia allo Houston Community College.
È possibile che pianeti fluttuanti, nella Via Lattea o in alcune delle altre centinaia di miliardi di galassie, portino con sé la propria vita, magari al sicuro negli oceani sotto la superficie. Se uno di questi pianeti dovesse incontrare una stella e rimanere intrappolato nel suo campo gravitazionale entrando a far parte del sistema stellare, allora quella vita avrebbe effettivamente utilizzato un pianeta fluttuante per trasportarsi. E perché anche noi non potremmo sfruttare questo tipo di viaggi interstellari?
Anche se i pianeti fluttuanti possono essere freddi e inospitali, offrono anche alcuni vantaggi. Ad esempio “possono fornire una gravità superficiale costante, grandi quantità di spazio e risorse. I pianeti fluttuanti con oceani superficiali e sotterranei possono fornire acqua come risorsa di consumo e per la protezione dalle radiazioni spaziali”, come spiega Romanovskaya.
Una civiltà avanzata potrebbe anche progettare un intero pianeta fluttuante, che sia perfettamente adatto alle nostre esigenze, magari utilizzando la fusione controllata, che potrebbe trasformare un gelido pianeta fluttuante in uno in grado di sostenere la vita.
La frequenza con cui potremmo effettuare questi viaggi è legata però al numero di pianeti fluttuanti esistenti. Al momento non sappiamo quanti siano ma solo nel 2021, un team di ricercatori ha annunciato la scoperta di un numero compreso tra 70 e 170 pianeti fluttuanti, ciascuno delle dimensioni di Giove. Uno studio del 2020 ha invece suggerito che potrebbero essercene fino a 50 miliardi nella nostra galassia.
La maggior parte dei pianeti fluttuanti sono stati probabilmente espulsi dai loro sistemi solari a causa di eventi gravitazionali, ma alcuni possono essersi formati per accrescimento. Altri invece provengono dalla nube di Oort del nostro sistema solare. E se anche altri sistemi hanno una nube come questa, possono essere un’abbondante fonte di pianeti fluttuanti espulsi dall’attività stellare.
Ma è davvero possibile che un pianeta fluttuante si avvicini a noi abbastanza da poterlo sfruttare per “prendere un passaggio” verso un altro mondo? A questa domanda potrebbe rispondere uno studio del 2015, che ha mostrato che la stella binaria W0720 (la stella di Scholz) è passata attraverso la Nube di Oort del nostro Sistema Solare circa 70.000 anni fa.
Sebbene fosse una stella e non un pianeta, mostra che gli oggetti passano relativamente vicini. Se gli studi che prevedono miliardi di pianeti fluttuanti sono corretti, è probabile che alcuni di loro siano passati vicino o proprio attraverso la Nube di Oort molto prima che avessimo i mezzi per rilevarli.
Un altro scenario possibile sarebbe invece di utilizzare la tecnologia per spingere uno di questi pianeti più vicino a noi. Un comunque dei casi l pianeta canaglia non sarebbe una casa permanente, ma solo una sorta di scialuppa di salvataggio in grado di portarci in un luogo sicuro se la Terra non dovesse più esserlo.
Questo perché i pianeti fluttuanti sono isolati e hanno meno risorse rispetto ai pianeti in un sistema solare. Non ci sono asteroidi da estrarre e nessuna energia solare gratuita; né stagioni e né notte e giorno; né piante, animali o batteri. “Pertanto, invece di fare dei pianeti fluttuanti le loro dimore permanenti, le civiltà extraterrestri userebbero i pianeti fluttuanti come sistema di viaggio interstellare per raggiungere e colonizzare altri sistemi planetari”, come spiega Romanovskaya.
Le civiltà sviluppate potrebbero persino usare questo sistema non solo per sfuggire a una stella morente ma anche per diffondersi in una nuova galassia e colonizzarla. Questo tipo di trasporto dunque, secondo Romanovskaya, potrebbero già essere in uso presso altre civiltà e cercarne le tracce potrebbe permetterci di individuare civiltà aliene sviluppate.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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