Se in un primo momento il contagio dovuto al nuovo virus sembrava essere circoscritto al mercato della città cinese Wuhan, attualmente sembra tutto il contrario. Per diversi giorni non ci sono state notizie in merito a ulteriori casi, né dentro i confini né fuori. Da poco invece sembrerebbe che tutto sia peggiorato. Negli scorsi giorni c’è stata l’ufficialità dei primi casi al di fuori della Cina, solo tre però, uno in Giappone e due in Thailandia.
I nuovi dati parlano di altri casi anche se non è noto il numero ufficiale. I dati in merito sono ancora molto pochi anche perché in realtà si non ha neanche l’ufficialità di quanti siano stati i casi nella stessa città di Wuhan. Si parla di meno di mille mentre secondo uno studio fatto dal Centro per l’analisi globale delle malattie infettive all’Imperial College erano probabilmente 1.700.
Le parole di Neil Ferguson, uno dei responsabili del rapporto in questione: “Se Wuhan avesse esportato tre casi in altri paesi, ciò implicherebbe che dovrebbero esserci molti più casi di quanti ne siano stati segnalati. Sono sostanzialmente più preoccupato di quanto non fossi una settimana fa. Le persone dovrebbero considerare la possibilità di una sostanziale trasmissione da uomo a uomo più seriamente di quanto non abbiano fatto finora”.
Il problema dietro a questo piaga non è solo dovuto alla pericolosità del virus stesso, un coronavirus. Uno dei problemi più grossi è la censura delle informazioni che avviene all‘interno della Cina che impedisce a gli esperti all’esterno di avere un quadro completo della situazione.
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