Un minuscolo microchip meno di un terzo di un capello, wireless e impiantato grazie ad un intervento chirurgico non invasivo, eseguito in anestesia locale. Queste sono delle circostanze di un nuovo e innovativo device che rappresenta una soluzione alquanto efficace per recuperare la vista e riparare i danni dovuti alla cecità. Tutto questo è successo in Italia nell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, dove un uomo di 91 anni affetto da maculopatia da oltre 10 anni, ha riacquistato a vista, grazie ad una retina artificiale.
Questo è stato il primo intervento chirurgico svolto in Italia. La patologia che lo aveva colpito ormai dieci anni fa gli aveva causato una progressiva scomparsa dei fotorecettori a cui è seguita inevitabilmente la completa perdita della visione centrale. Chi soffre di maculopatia senile a carta geografica evoluto a stadio terminale, infatti, va progressivamente incontro al danneggiamento dell’area centrale della retina che come sappiamo è cruciale per riconoscere dettagli, volti, colori e anche per leggere e guidare.
Questa malattia rappresenta la prima causa di cecità legale e ipovisione nel mondo occidentale e colpisce principalmente over-65enni. In Italia circa 1 milione di persone sono affette da degenerazione maculare legata all’età e tra questi circa 850mila soffrirebbero della forma atrofica incurabile mentre 150mila sarebbero affetti invece dalla forma essudativa, il cui decorso si può frenare con delle iniezioni intravitreali. Come l’uomo 91enne, molte persone con questa condizione si sono sentite dire che non vi era alcuna soluzione per questa malattia e non avrebbero potuto recuperare la vista.
Il dispositivo impiantato dai chirurghi del San Giovanni Addolorata è in grado di captare la luce nell’infrarosso e di generare stimoli elettrici capaci di restituire una visione utile. Oggi l’uomo può dunque riconoscere nuovamente numeri e lettere ed è in grado di ricostruire parole complesse. Il Lazio è all’avanguardia nelle nuove frontiere della medicina, la sanità è un’eccellenza e un punto di riferimento. Inoltre, coniugare la competenza professionale dei medici e operatori sanitari con la possibilità di innovazione tecnica e strumentale negli ospedali, grazie agli importanti investimenti che abbiamo avviato attraverso il PNRR, consente di portare avanti interventi che fino a qualche tempo fa erano impensabili ma che oggi sono una realtà.
Foto di Aline Berry da Pixabay
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