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Una voce dall’oltretomba: il suono di una mummia di 3.000 anni

La scienza ormai può fare quasi di tutto e ha dimostrazione di questo, un team di ricerca ha voluto ridare voce a una mummia egiziana di 3.000 anni. Per carità, non sono riusciti a fargli fare un discorso di senso compiuto, ma un semplice brontolio senza significato. Se il risultato non lascia così sorpresi, si tratta comunque di un progetto interessante. Per arrivare a tale risultato hanno sfruttato una stampante 3D con la quale hanno ricreato il tratto vocale della mummia in questione.

Il responsabile dello studio, David Howard, non è nuovo a questo genere di imprese particolari in realtà. Negli ultimi anni ha sperimentato questo processo con persone in vita. Ovviamente essendo in vita è possibile fare un confronto tra il risultato finale e quello della persona presa come esempio. Per via di questa esperienza, possiamo ritenere questo lamento abbastanza veritiero.

 

La voce di una mummia

Non è neanche la prima volta che viene ricreata la voce di un individuo morto. Già nel 2016 era stato fatto qualcosa del genere. Il protagonista è stato Ötzi Iceman. Nel caso di tre anni fa sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo usando uno scanner CT mentre a questo giro hanno usato qualcosa di più complesso, ma non troppo distante.

Hanno la prima parte delle vie aree della mummia, Nesyamun, aggiungendo una laringe artificiale e collegando il tutto a un computer con un altoparlante. Così facendo hanno generato un suono. I ricercatori hanno anche spiegato che più di questo non si può ottenere, o meglio, non si può ottenere qualcosa di veritiero. Il suono di una voce dipende da molti fattori che non sono più riscontrabili nel corpo come le articolazioni del tratto vocale.

Giacomo Ampollini

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