I ricercatori dell’Università di Adelaide, in Australia, hanno scoperto che la popolazione di volpi volanti, stabilitasi nella zona meridionale dell’isola nel 2010, è stata esposta ad una lunga serie di virus, incluso il virus Hendra, che può essere trasmesso all’uomo attraverso i cavalli. Tuttavia, non hanno trovato prove di esposizione al lyssavirus di pipistrello australiano. La ricerca descrive in dettaglio tre anni di ricerche sulla popolazione locale di volpi volanti e sulla loro esposizione ai paramyxovirus e al rhabdovirus, della cui famiglia fa parte anche il lyssavirus.
Il virus Hendra e il lyssavirus sono classificati infatti come “virus zoonotici“. Il virus Hendra, ad esempio, può essere trasmesso ai cavalli e poi all’uomo attraverso le goccioline trasportate dall’aria e possono causare malattie respiratorie e portare anche alla morte. Nel caso del lyssavirus, tipico di questa specie di pipistrello, la trasmissione all’uomo e ad altri animali richiede un morso o un graffio da parte del portatore. I rischi presentati dal virus Hendra sono estremamente bassi, con solo sette casi finora registrati tra gli esseri umani, tutti avvenuti dopo un contatto con cavalli infetti.
Il dottor Wayne Boardman della School of Animal and Veterinary Sciences dell’Università di Adelaide afferma che, dato che le volpi dalla testa grigia sono portatori noti di virus, lo scopo dello studio era quello di capire se la popolazione locale di volpi volanti fosse stata effettivamente esposta qualcuno di essi. “Le volpi volanti sono animali estremamente importanti per l’ecosistema in cui vivono. Contribuiscono all’impollinazione su larga scala e alla dispersione dei semi e sono una specie minacciata a livello nazionale“, ha affermato il dottor Boardman. “Hanno la straordinaria capacità di essere infettati da virus anche seri ma di non mostrare alcun effetto negativo, ad eccezione di un virus: il lyssavirus“.
“È importante capire quali rischi comportino per l’uomo“, continua Boardman, “perchè abbiamo scoperto che la popolazione locale ha sviluppato anticorpi per i virus Hendra, Cedar e Tioman, il che significa che sono stati ad essi esposti ad un certo punto della loro vita. La buona notizia per l’Australia meridionale è che la popolazione locale non ha mostrato segni di esposizione al lyssavirus, che nell’uomo provoca gravi patologie e può indurre paralisi, delirio, convulsioni e morte. Tuttavia, ciò non significa che possiamo entrare in contatto con le volpi volanti in tutta sicurezza; solo le persone con esperienza nella gestione di questi animali dovrebbero entrare in contatto con loro“.
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