Un nuovo studio sulla lava prosciugata rivela che le formazioni cristalline possono informare gli scienziati sui flussi di magma sottoterra e dare suggerimenti su quando potrebbero esplodere. L’incredibile scoperta a Kilauea Iki, un cratere a pozzo vicino alla caldera sommitale principale del vulcano Kilauea nelle Hawaii, è avvenuta dopo aver esaminato i depositi di olivina, un minerale verde sollevato da sotto la superficie terrestre, durante le eruzioni.
Nonostante fossero rimasti da un’eruzione del Kilauea Iki nel lontano 1959, un’analisi dei cristalli di dimensioni millimetriche ha rivelato che erano orientati in uno schema strano, ma sorprendentemente coerente. I cristalli si formano quando il magma, che viene chiamato lava una volta raggiunta la superficie, entra in contatto con l’aria fredda, il che la fa solidificare rapidamente e intrappolare i cristalli come erano al momento dell’eruzione.
Gli scienziati della Stanford University in California si sono resi conto che i modelli nei cristalli sono stati creati da un’onda nel magma sotto la superficie che si muove in due direzioni contemporaneamente. Dicono che un flusso si sia spostato direttamente sopra l’altro, invece di riversarsi attraverso la colonna cava al centro del vulcano, nota come condotto, in un flusso costante.
Con queste nuove conoscenze e le simulazioni al computer, il team ora pensa di poter prevedere le eruzioni future in base a modelli di flusso e persino scoprire informazioni sull’attività vulcanica del passato. Per gli scienziati, studiare il vulcano attivo a Kilauea rappresenta una sfida scoraggiante a causa delle sue eruzioni imprevedibili.
I residenti sul lato sud-est della Big Island delle Hawaii affrontano grandi rischi a causa delle periodiche esplosioni di lava del vulcano. Lo studio potrebbe portare a grandi progressi nel mantenere questi residenti più sicuri in futuro. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances.
Foto di Tommy Beatty da Pixabay
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