Uno dei principali effetti delle misure restrittive adottate dai governi di tutto il mondo per far fronte alla pandemia di coronavirus è stato certamente una drastica riduzione degli spostamenti, tanto a piedi quanto in auto. La popolazione di tutto il mondo si trova ormai costretta in casa, potendo uscire soltanto per motivi di comprovata necessità, ma sono ancora in molti ad essere costretti a farlo, principalmente per motivi lavorativi. In questo senso, la nota app di navigazione gratuita Waze ha intrapreso alcune iniziative interessanti per cercare di venire incontro ai cittadini in questo momento di grande difficoltà.
In Italia, tra i paesi più colpiti del mondo, i dati parlano di una riduzione della mobilità addirittura del 90%; dall’8 marzo, giorno in cui la Lombardia è stata blindata, nella sola città di Milano si è registrata una riduzione del traffico dell’86%. Waze ha quindi deciso di fare la sua parte, al fine di proteggere e salvaguardare la collettività dal dilagante pericolo invisibile, introducendo per le sue mappe le zone rosse di Lombardia e Veneto, inizialmente. In tempo reale, man mano che la situazione evolveva, la community italiana si adoperava per aggiornare le zone colpite, anche per evitare i disagi per i mezzi costretti a circolare nelle zone.
Ma Waze non si è fermata qui. Tutti coloro che utilizzano l’app sono infatti notificati, nel momento in cui avviano l’applicazione, con un pop-up che invita a valutare consapevolmente l’opportunità di mettersi in viaggio. La notifica avverte il guidatore ricordandogli delle misure restrittive in atto e di munirsi della necessaria autocertificazione perchè giustifichi il proprio spostamento. Nonostante le misure, sono infatti ancora molte le persone che devono necessariamente mettersi in viaggio ogni giorno e Waze cerca di contribuire ad agevolare chi è esposto al rischio di contagio mettendo a disposizione dell’utente azioni di soccorso specifiche per ogni parte del mondo in cui ci si trovi, essendo Waze diffusa in 185 paesi e disponibile in 54 lingue.
Essendo inoltre sempre più impellente la necessità di fare fronte al bisogno di cibo, soprattutto con riguardo alle fasce di popolazione più in difficoltà, Waze ha creato una pagina web in cui si chiede ai governi nazionali di fornire alle persone indicazioni più precise sui punti di distribuzione del cibo in quel momento funzionanti. Tuttavia, questo strumento non è utilizzato in Italia perchè in contrasto con le misure predisposte dal nostro governo, ma negli Stati Uniti, ad esempio, Waze ha collaborato con alcune associazioni, come WhyHunger e No Kid Hungry, per aggiungere alle mappe ulteriori 30.000 punti di distribuzione di prodotti alimentari.
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