Whatsapp ed Instagram potrebbero scomparire presto dai dispositivi Huawei e nel frattempo la blacklist del governo statunitense continua ad intensificarsi.
WhatsApp ha già rivelato che non sarà più disponibile su diversi smartphone entro la fine dell’anno
Ad esempio, per chi ha un dispositivo Windows non riceverà più il supporto a WhatsApp a partire dal 31 dicembre. Seguiranno subito dopo i dispositivi equipaggiati con Android 2.3.7 e gli iPhone con sistema operativo inferiore ad iOS 7, a partire dal 1° febbraio del 2020.
Facebook, proprietaria della famosa app di messaggistica, ha confermato a Reuters che non consentirà più a Huawei di preinstallare nessuna delle sue app sui propri smartphone.
Questo blocco, legato alla lista nera redatta dal governo degli Stati Uniti, include Facebook, WhatsApp ed Instagram. Sebbene gli utenti di Huawei possano attualmente aggirare questo divieto semplicemente andando sul Google Play Store, le cose potrebbero non essere così semplice in un prossimo futuro.
Google è stata costretta ad escludere Huawei dai futuri aggiornamenti del sistema operativo Android, confermando la timeline concessa dal governo degli USA che vede una proroga di 90 giorno con scadenza nel mese di agosto.
Se Google e Facebook saranno costretti a mantenere attivi i loro blocchi, i proprietari di device Huawei non potranno più accedere a nessuno di questi servizi. Huawei sta già lavorando da diverso tempo per rimediare a questa situazione, sarebbe infatti in dirittura di lancio il suo sistema operativo proprietario.
In una dichiarazione, la società di tecnologia cinese ha poi dichiarato: “Huawei ha fattivamente contribuito allo sviluppo ed alla crescita di Android in tutto il mondo. Come uno dei principali partner globali di Android, abbiamo lavorato a stretto contatto con la loro piattaforma open source per sviluppare un ecosistema che ha avvantaggiato sia gli utenti che l’industria”.
“Huawei continuerà a fornire aggiornamenti per la sicurezza e servizi post-vendita a tutti gli smartphone e tablet Huawei e Honor esistenti, sia quelli venduti sia quelli ancora disponibili a livello globale. Continueremo a costruire un ecosistema software sicuro e sostenibile, al fine di fornire la migliore esperienza a tutti gli utenti a livello globale”.
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