Illustrazione raffigurante un esperimento quantistico che studia wormhole attraversabili. Ph. Credit: inqnet / A. Müller (Caltech)
Un team di ricercatori è riuscito a simulare l’attraversamento di un wormhole senza rompere lo spazio e il tempo. Certo siamo ancora ben lontani dall’affermare che si possa attraversare uno di questi tunnel spaziotemporali, ma si tratta comunque di un passo molto importante nella fisica teorica.
Il team di ricercatori ha infatti annunciato di aver simulato una comunicazione tra due minuscoli buchi neri in un computer quantistico. La trasmissione del messaggio è avvenuta attraverso quello che equivale ad un tunnel nello spazio-tempo, ovvero un wormhole.
Sulla base delle informazioni quantistiche teletrasportate tra i due corpi celesti simulati, i ricercatori hanno infatti affermato che il risultato sembra essere un wormhole attraversabile, senza che si verificasse alcuna rottura di spazio e tempo nell’esperimento.
Un wormhole è considerato infatti un ponte tra due regioni remote dell’universo. Gli scienziati li chiamano ponti di Einstein-Rosen dal nome dei due fisici che li hanno descritti: Albert Einstein e Nathan Rosen.
Come spiega Joseph Lykken fisico del Fermilab e coautore dello studio, ciò che hanno osservato nell’esperimento rispecchia tutte le caratteristiche del wormhole. Ciò che è stato osservato è un “qualcosa che, in termini di proprietà osservate, sembra un wormhole”.
Maria Spiropulu, fisica del Caltech e coautrice della ricerca, l’ha descritto infatti come un qualcosa avente le caratteristiche di un “piccolo wormhole”, da cui si spera di creare un wormhole più grande.
I risultati ottenuti e i modelli per le dinamiche del wormhole sono state osservate su un dispositivo quantistico di Google chiamato processore quantistico Sycamore. Ma anche se si tratta di un grande risultato, gli stessi autori dello studio hanno chiarito che la scienza è ancora molto lontana dall’aver trovato un modo di inviare persone o altri esseri viventi attraverso un simile portale.
Come spiega Spiropulu, si tratta di un obiettivo ancora molto lontano da raggiungere e c’è un confine molto netto tra ciò che è possibile in teoria e la sua realizzazione nel mondo reale e nella pratica.
Non siamo dunque ancora assolutamente in grado di viaggiare attraverso questi portali spazio-temporali, ma abbiamo iniziato a muovere un piccolo passo verso la comprensione di questi eventi.
I wormhole dell’esperimento sono infatti coerenti con la teoria della relatività generale di Einstein, che si concentra sulla gravità, una delle forze fondamentali dell’universo. Da molto tempo siamo alla ricerca di un modo per esplorare queste idee in laboratorio. E questo risultato è dunque davvero eccitante da questo punto di vista. È un modo per guardare effettivamente a questi problemi fondamentali del nostro universo in un ambiente di laboratorio.
Ph. Credit: inqnet / A. Müller (Caltech)
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