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Yellowstone, ecco perché potrebbe eruttare più velocemente del previsto

La caldera di Yellowstone prende il soprannome di supervulcano grazie alla sua capacità di infliggere devastazione globale nel caso in cui si verificasse un’altra supereruzione in futuro. Ciò è già accaduto tre volte nella storia,2,1 milioni di anni fa, 1,3 milioni di anni fa e 640.000 anni fa, portando al timore che sia “in ritardo” un’altra eruzione mammut a causa del tempo medio tra l’attività precedente. Lo United States Geological Survey (USGS) afferma che queste affermazioni non sono sostanziali, ma continuano a osservare costantemente i sismografi intorno al Parco Nazionale di Yellowstone alla ricerca di segni di qualcosa di straordinario.

 

Quando erutterà Yellowstone?

Nel 2017, gli scienziati dell’Arizona State University hanno pubblicato uno studio che suggerisce che il gigante dormiente potrebbe sviluppare le condizioni necessarie per esplodere molto più rapidamente di quanto si pensasse. Dopo aver analizzato i minerali nella cenere fossilizzata della più recente supereruzione, i ricercatori hanno ipotizzato che il vulcano si sia svegliato l’ultima volta dopo che due flussi di magma fresco sono fluiti nel serbatoio sotto la caldera.

Christy Till, geologa dell’Arizona State University, ha dichiarato: “Ci aspettavamo che potessero esserci processi che si verificano nel corso di migliaia di anni prima dell’eruzione”. Ma la studentessa laureata Hannah Shamloo ha aggiunto: “È scioccante quanto poco tempo sia necessario per impedire a un sistema vulcanico di rimanere in silenzio e sedersi al limite di un’eruzione”.

Inoltre, una recente ricerca dell’Università di Leicester, pubblicata questo mese sulla rivista Geology, suggerisce che Yellowstone potrebbe perdere forza, al contrario di quanto scopero in precedenza.

Gli scienziati hanno annunciato la scoperta di due supereruzioni recentemente identificate associate alla pista dell’hotspot di Yellowstone, incluso quello che ritengono essere l’evento più grande e catastrofico della provincia vulcanica. I risultati indicano che l’hotspot, che oggi alimenta i famosi geyser, i vasi di fango e le fumarole nel Parco Nazionale di Yellowstone, potrebbe calare di intensità.

 

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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