Le zanzare femmine si nutrono di sangue animale, non disdegnando affatto quello umano, individuando le loro vittime attraverso le esalazioni di CO2, il calore corporeo e l’odore corporeo. A volte alcuni di noi si trovano però ad essere un vero ricettacolo per questi fastidiosi insetti, e subiscono un maggior numero di attacchi rispetto agli altri.
Le teorie sul motivo per cui le zanzare preferiscano pungere una persona piuttosto che un’altra sono davvero molte e varie. C’è ad esempio chi sostiene che la causa sia un diverso gruppo sanguigno, o un maggior livello di zucchero nel sangue. Alcuni sostengono addirittura che possa influire il consumo di aglio o banane, o l’essere una donna o un bambino.
Tutte queste diverse teorie hanno diverse prove a sostegno, scoprire la verità risulta dunque un po’ complicato. Proprio per questo Maria Elena De Obaldia e Leslie Vosshall, capo del Laboratory of Neurogenetics and Behavior della Rockefeller University, hanno deciso di investigare sul motivo per cui le zanzare preferiscano pungere determinate persone. In particolare le due ricercatrici si sono concentrate sulle variazioni individuali dell’odore legate al microbiota cutaneo.
Attraverso il loro studio, pubblicato sulla rivista Cell il 18 ottobre, hanno infatti dimostrato che gli acidi grassi emanati dalla pelle possono creare un profumo potente a cui le zanzare non possono resistere. Come spiega infatti Vosshall, professoressa al Robin Chemers Neustein presso la Rockefeller University e Chief Scientific Officer dell’Howard Hughes Medical Institute, “c’è un’associazione molto, molto forte tra avere grandi quantità di questi acidi grassi sulla pelle ed essere una calamita per le zanzare”.
Lo studio si è svolto nell’arco di tre anni, duranti i quali a otto partecipanti è stato chiesto di indossare calze di nylon sugli avambracci per sei ore al giorno. Il processo è stato ripetuto per più giorni, in modo che le calze di nylon assorbissero “l’odore” della pelle dei partecipanti.
Negli anni successivi, i ricercatori hanno condotto diversi test per stabilire quali “odori” delle calze di nylon preferissero le zanzare Aedes Aegypti utilizzate durante le ricerche. Analizzando i risultati dei test, il team ha scoperto che uno dei partecipanti, il Soggetto 33, era quattro volte più attraente per le zanzare rispetto al secondo in classifica e ben 100 volte più attraente del partecipante meno appetibile, il Soggetto 19.
I partecipanti sono stati suddivisi, in base ai risultati dei test, in attrattori alti e bassi, dopo di che i ricercatori hanno cercato di determinare cosa li differenziava, utilizzando tecniche di analisi chimica per identificare 50 composti molecolari che erano elevati nel sebo dei partecipanti ad alta attrattiva.
Le analisi hanno mostrato che le zanzare erano attratte da soggetti che producevano acidi carbossilici a livelli molto più elevati rispetto agli altri. Si tratta di sostanze presenti nel sebo e utilizzate dai batteri sulla nostra pelle per produrre l’odore unico del nostro corpo.
I risultati ottenuti dalle due ricercatrici sono stati poi convalidati in un ulteriore test che ha coinvolto altre 56 persone. Anche in questo nuovo test, il Soggetto 33 è risultato il più attrattivo, dimostrando non solo di essere una vera prelibatezza per le zanzare, ma che questa caratteristica è stabile nel tempo.
Foto di Егор Камелев da Pixabay
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