È grande quanto l’India, ma il 95% della sua superficie si trova sotto il livello del mare. Si chiama Zealandia, è stato riconosciuto ufficialmente come continente solo nel 2017 e rappresenta uno degli enigmi geologici più affascinanti del nostro pianeta. La sua scoperta non è solo un fatto curioso: studiare Zealandia potrebbe aiutarci a comprendere i terremoti, i cambiamenti climatici e l’evoluzione della vita sul Pianeta Blu.
Un continente giovane… e invisibile
Zealandia si estende per circa 5 milioni di chilometri quadrati nel Pacifico sud-occidentale, includendo la Nuova Zelanda, la Nuova Caledonia e altre piccole terre emerse. Il resto giace sommerso, nascosto alla vista ma non agli occhi dei geologi.
Secondo Nick Mortimer, geologo e autore di una recente analisi pubblicata sul New Zealand Journal of Geology and Geophysics, si tratta della mappa geologica più completa mai realizzata sul continente. Questo lavoro ha permesso di chiarire l’origine e la struttura di Zealandia, un tempo parte integrante del supercontinente Gondwana. Tra 85 e 60 milioni di anni fa, Zealandia si è staccata da Gondwana, iniziando un percorso autonomo che continua ancora oggi.
Un laboratorio naturale per capire terremoti e vulcani
La peculiarità di Zealandia è che giace su una faglia attiva, tra le placche tettoniche del Pacifico e dell’Australia. Questo la rende un’area cruciale per lo studio di vulcani, terremoti e deformazioni della crosta terrestre. Comprendere questi processi in Zealandia aiuta i geologi a decifrare i meccanismi che regolano eventi catastrofici anche in altre aree del mondo.
Un archivio geologico del clima e della vita
Oltre all’aspetto tettonico, Zealandia è un archivio naturale della storia della Terra. I suoi sedimenti stratificati conservano tracce delle trasformazioni climatiche globali, dei movimenti oceanici e delle estinzioni di massa.
Il professor James Crampton, esperto di stratigrafia, lo descrive come “una chiave per capire come la biosfera ha risposto a grandi perturbazioni del sistema terrestre”. I fossili, i minerali e le formazioni rocciose di Zealandia raccontano l’evoluzione di specie endemiche e di sistemi marini unici, rendendo il continente un vero e proprio taonga, un tesoro vivente nel linguaggio maori.
Il puzzle geologico della Terra ha un nuovo pezzo
Zealandia non è soltanto un continente sommerso: è un pezzo mancante del puzzle della storia terrestre, che può fornire risposte cruciali su come il pianeta si è trasformato e su come potrebbe evolversi. Dallo studio dei suoi fondali potremmo comprendere meglio non solo il passato geologico, ma anche il nostro futuro climatico e ambientale.
In un mondo che cambia rapidamente, Zealandia ci ricorda che la Terra ha ancora molti segreti da svelare, spesso nascosti proprio dove non possiamo vederli. Ma dove la scienza può arrivare.
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