Il mercato della Fibra Ottica e le varie proposte commerciali prospettate dagli ISP nazionali hanno di certo ingolosito un pubblico ormai abituato ad un certo divario generazionale con i sistemi di telecomunicazione esteri che, ormai da anni, hanno conosciuto l’avvento di piattaforme all’avanguardia che hanno concesso un upscaling importante delle prestazioni garantendo così una fruizione rapida e decisamente più fluida dei contenuti, dei servizi e delle risorse della rete.
Il successo di un sistema in Fibra Ottica, oltre che per motivi secondari legati ad esempio alla possibilità di rilevare i terremoti, si vede nel comparto residenziale con la possibilità di poter contare su qualcosa in più di un classico sistema low-bandwidth in tecnologia ADSL. Tanto nell’accesso alla rete ed ai vari servizi (gaming, streaming, navigazione, videoconferenze), tanto in quello dei servizi interni accessibili da remoto come quelli legati alla domotica ed alla sicurezza domestica ed aziendale, una connessione in Fibra Ottica garantisce prestazioni superiori in tutta la convenienza di quelle che sono ad oggi le proposte dei vari operatori nazionali.
Ma, prendendo in esame i dati statistici, qual’è effettivamente la situazione Fibra Ottica in Italia? Sul piano generale, secondo quanto emerso dai dati pervenutici dal Centro Ricerche inglese CRU, si parla di una stesa di cavi in Fibra Ottica che, allo stato attuale, conta su una superficie totale di 472 milioni di chilometri, all’incirca 1.223 volte la distanza che separa la Terra dalla Luna.
Rispetto agli iniziali 100 milioni di chilometri del 2001, divenuti poi 150 milioni nel 2010 ed addirittura 425 milioni l’anno scorso, si è di certo potuto registrare un notevole tasso di crescita che ha portato le connessioni ultra broad-band nel contesto del residenziale ma, secondo l’Istituto, siamo ancora ben lontani dagli obiettivi finali e l’offerta non riesce pertanto a soddisfare la sempre più massiva domanda di un’utenza che richiede un adeguamento agli standard di settore sulla base dei modelli esteri e di quelli che sono i piani di crescita dell’Unione Europea.
Philippe Vanhille, Vicepresidente senior della divisione telecomunicazioni di Prysmian – produttore internazionale e leader europeo dei servizi in Fibra Ottica – si è espresso al riguardo riportando una sua personale interpretazione dei risultati:
“C’è una carenza che io stimo in 20-25 milioni di chilometri. L’Europa sta partendo solo ora. Il 2018 sarà un anno difficile in alcuni mercati europei, come Francia, Italia e Germania”
Si tratta di un’analisi tutt’altro che infondata, vista e considerata l’autorevolezza dei membri di un Istituto che ad oggi conta sul supporto ad 82 stabilimenti produttivi con un organico di 21.000 dipendenti dislocati in 50 location internazionali e che nel 2016 ha chiuso in positivo con un fatturato netto di 7.5 miliardi di euro.
Una realtà in continua crescita, che recentemente si è portata anche in Cina con l’apertura di un nuovo stabilimento con sede a Jiangsu. Sede centrale della compagnia, invece, Milano dove opera stabilendo le direttive essenziali che a breve porteranno al soddisfacimento di una domanda in continua crescita.
Prysmian, al momento, copre in Italia circa un terzo dei 30 milioni di chilometri di Fibra Ottica immessi sul mercato, sebbene i piani siano chiaramente quelli di provvedere ad un incremento massivo di tale valore al preciso scopo di soddisfare il sempre maggior numero di richieste.
Si tratta di un settore, quello della distribuzione della Fibra Ottica, che conta di portare lauti incassi nelle casse dei fornitori. Di fatto, secondo quanto emerso da un’analisi preliminare svolta per conto del Grand View Research, si è calcolato che nel 2025 il mercato raggiungerà una quota netta di 9.1 miliardi di dollari con ritmi che concorreranno entro il 2020 a portare l’attuale valore di 472 milioni di chilometri di cavi a ben 519 milioni.
Ad ogni modo, resta comunque da tenere in considerazione il fattore investimenti e pertanto poter pensare di raggiungere simili traguardi implicherà un’attenta fase di studio ed un piano economico ad hoc. Al riguardo, infatti, Vanhille riferisce che:
“Realizzare la fibra richiede investimenti costosi. La tecnologia si è sviluppata in tre aree. Il Giappone, per effetto dei brevetti del ministero delle telecomunicazioni. Gli Stati Uniti, dove opera una delle più grandi aziende del vetro, Corning. E l’Europa, che è il risultato di un mix di brevetti di cui noi ora siamo proprietari”
Infatti, allo stato attuale, la concorrenza conta soltanto su pochi protagonisti assumibili nelle personalità di Prysmian e Cornig cui si sommano, nella lontana Cina, le società locali Hengtong, Ztt, Futong e Yofc. Di seguito, l’Istituto Statista pone poi in evidenza la situazione connettività Fibra Ottica sul piano globale.
Il Vicepresidente di Prysmian, tra l’altro, ha aggiunto anche che:
“Esiste un’importante frammentazione di mercato e ci sono aziende che fanno cavi di qualità scarsa e riescono a venderli in questo momento in cui gli operatori sono preoccupati di una potenziale mancanza di fibra”
Di fatto, i costruttori di soluzioni cablate per la Fibra si occupano di rivestire i fili di vetro con la plastica ma senza curarsi troppo della qualità degli isolamenti, dei connettori e dei materiali utilizzati per realizzare l’involucro.
L’utilizzo di soluzioni non adeguate dal punto di vista qualitativo, di fatto, compromette la stabilità del segnale e la funzionalità stessa del collegamento. Infatti, si osserva che la sola pressione meccanica fa perdere capacità di trasmettere dati e che il tempo di risposta (latenza) aumenta in luogo di sistemi inadeguati che concorrono così a generare un ritardo di trasmissione importante, senza contare il naturale logoramento che si pone in essere già a pochi anni di distanza dalla messa in posa. Un’infrastruttura simile, di contro, dovrebbe poter garantire una resa ottimale minima di un trentennio.
Appare chiaro dunque che la mancanza di un’estensione dei sistemi in Fibra Ottica che accolga pienamente la domanda pubblica ha scatenato un vero e proprio disagio ed una folle corsa al miglior prezzo a scapito della qualità delle infrastrutture. In particolare si parla di materiali provenienti dalla lontana Cina concessi a prezzi decisamente troppo concorrenziali. In proposito, Vanhille si esprime considerando che:
“Vendere in Europa è di impatto, permette certamente di farsi un nome”
Stando a quanto emerso dalle indagini di mercato, infatti, anche l’Italia è stata coinvolta dal mercato cinese e ciò si evince dalla rapidità con cui ci si è portati ad una crescita che da meno di 2 milioni di chilometri ha condotto ad una stesa di 4-5 milioni di chilometri nel giro di due anni.
Il piano Renzi per lo sviluppo della banda ultra larga ha corrisposto investimenti per un totale di 4 miliardi di euro cui si sommano le spese degli ISP e le aste per lo sviluppo dell’infrastruttura mobile di quinta generazione che porterà ad una maggiore incidenza per lo sviluppo delle reti in Fibra. Vanhille, di fatto, spiega che “C’è bisogno di un’infrastruttura capillare in fibra per le antenne small cells”.
Visto da questo punto di vista lo sviluppo dei sistemi in Fibra Ottica assume connotati decisamente importanti e spinge ad alcune considerazioni di primo piano circa l’urgenza di provvedere per tempo ad uno sviluppo esteso che assicuri il completamento dei piani di cablaggio sulla base di interventi mirati dei governi e degli operatori, che devono di fatto affrettarsi nell’acquisto dei cavi.
“La Francia è un caso eccezionale. Ha messo la fibra dappertutto ed è avanti. È un mercato che raggiunge i 15 milioni di chilometri”
In Italia si è ancora indietro, come anche in Germania e nel Regno Unito dove si renderà necessario un intervento immediato di adeguamento che porti ad un salto generazionale repentino ancora in corso. In Germania, Deutsche Telekom ha di fatto cambiato radicalmente i propri piani abbandonando le tecnologie su doppino in rame per dedicarsi attivamente ad un piano di sviluppo in Fibra che nel solo 2016 ha visto investimenti per 5 miliardi di euro complessivi. Ad ogni modo, la partita si gioca fondamentalmente sui tempi ed occorrerà un piano di sviluppo adeguato a soddisfare la domanda nell’immediato.
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