Vodafone, TIM, 3 Italia e Wind hanno deciso recentemente di rimodulare alcune delle loro promozioni, con rinnovo ogni 4 settimane, su base mensile apportando un piccolo aumento del costo.
Tuttavia, questa mossa non è stata ben accolta dall’AGCOM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. In particolare, l’ente ha deciso lo scorso 21 marzo di prendere alcuni provvedimenti di natura cautelare nei confronti dei 4 operatori riguardo l’aumento del prezzo mensile.
Stando a quanto dichiarato dall’AGCOM, Vodafone, Wind, TIM e 3 Italia si sarebbero messi d’accordo preventivamente dell’aumento a svantaggio degli utenti. Anche se la rimodulazione ha modificato il periodo di rinnovo da 13 a 12, ha portato ad un aumento del costo mensile di alcune offerte, annullando praticamente gli effetti della nuova legge.
Tuttavia, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di confermare le misure cautelari prese un po’ di tempo fa che obbliga Vodafone, 3 Italia, TIM e Wind a rimettersi in regola annullando le modifiche fatte. In parole povere, possiamo iniziare a pensare in maniera positiva circa un’eventuale passo indietro da parte dei provider nazionali.
Nel corso di un’assemblea tenutasi l’11 aprile 2018, l’Autorità ha confermato l’adozione di provvedimenti di carattere cautelare col fine di accertarsi di una intesa tra gli operatori TIM, Vodafone, Wind, 3 Italia e anche Fastweb. Questi, tramite Asstel, avrebbero messo in piedi una strategia commerciale comune relativa all’entrata in vigore della legge 172/2017 sulla fatturazione mensile delle offerte e sulla cadenza dei rinnovi.
L’AGCOM ritiene che ci sia l’ipotesi di un probabile accordo fra i principali gestori in occasione della rimodulazione. In particolare, i provider avrebbero comunicato ai loro clienti, quasi allo stesso tempo, il passaggio dalla fatturazione ogni 4 settimane a quella mensile e dell’aumento del canone.
Per questo motivo, per evitare danni alla concorrenza e ai consumatori, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di confermare il provvedimento che prevede l’attuazione di misure cautelari nei confronti dei gestori. Speriamo che la faccenda del rinnovo su base mensile possa sistemarsi presto dato che sta penalizzando parecchio l’utente finale.
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