Test a buon fine per Vodafone e Huawei: coinvolta una banda ad alta frequenza per il downlink (scarico dati) e una a bassa frequenza per l’uplink (invio dati).
Nuovi passi avanti per le reti mobili di quinta generazione. Un grandioso complimenti a Vodafone che per prima al mondo ha tradotto in realtà l’esordio della sperimentazione tecnica che permette di estendere il raggio di copertura del 5G, operante alla frequenza 3.7GHz, assegnata dal Ministero per lo Sviluppo Economico proprio all’operatore inglese per la sperimentazione delle reti wireless di quinta generazione.
Vodafone è una fra le industrie telco che negli ultimi anni si sta adoperando molto sul proprio sviluppo con l’obiettivo di realizzare le prime città dotate del nuovo standard di rete 5G. Non a caso è uno degli operatori di telefonia fissa e mobile più famosi presenti in Italia e nel resto del mondo.
La sede principale del gestore si trova a Newbury, nel Regno Unito, ed è presente attualmente in 25 paesi di cui 16 opera proprio con il suo marchio. Grazie a un accordo con il gestore caraibico Digicel, stipulato nel 2007, i partner networks del colosso sono presenti in 75 Paesi del globo.
Qualche mese fa, Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia, riportava che la società stava attuando un importante accelerazione nello sviluppo del nuovo standard, annunciando che nel 2020 vi saranno in sperimentazione 3 aree urbane italiane.
L’operatore italiano ha deciso di aderire al 5G Action Plan, partecipando alle sperimentazioni indette dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) con bando pubblico del 16 marzo 2017.
In tale occasione, sempre Aldo Bisio riportava che nei prossimi 3-4 anni, Vodafone attiverà una serie di sperimentazioni applicate in diversi settori industriali.
Secondo l’amministratore delegato di Vodafone Italia, la rete 5G sarà la vera infrastruttura abilitante dell’Internet of Things (IoT), che ormai rappresenta uno dei grandi trend dell’innovazione. La multinazionale crede fortemente che le applicazioni del nuovo standard di rete saranno davvero tante. Esempi attuali sono la guida assistita o le auto a guida autonoma.
I tempi di latenza del network di quinta generazione saranno di 2-3 ms contro i 20-30 ms di oggi, spiega Aldo Bisio. Il bando pubblicato quest’estate dal MISE ha visto la sperimentazione della nuova tecnologia di rete in 5 città italiane: Milano e area metropolitana, Prato e L’Aquila, Bari e Matera. Il migliore progetto realizzato su Milano e nell’area metropolitana è stato proprio quello del gestore rosso.
Vodafone Italia con la sua copertura arriverà nelle 5 cinque città coinvolte nel progetto di sperimentazione del 5G in Italia, promosso dal MISE e richiesto dalla Commissione Europea. Le aree urbane sono state identificate in base a diversi criteri territoriali come la distribuzione geografica, la capillarità di connettività ultraveloce e la disponibilità di frequenze nella banda richiesta.
Queste le condizioni che porteranno alla nuova rete, dopo il grande successo ottenuto dal 4.5G, introdotto a maggio di quest’anno, che per la prima volta in Italia, ci ha portato ad una velocità di 800 Mb/s. Vi ricordiamo, inoltre, che la rete 4G del gestore rosso riesce a raggiungere attualmente il 97,4% della popolazione italiana (oltre 7000 comuni).
Dopo TIM, anche la multinazionale inglese ha deciso di investire denaro sui servizi commerciali dell’Internet delle Cose basati sulla banda stretta (Narrowband). In particolare, Vodafone Italia ha pianificato un investimento da 10 milioni di euro che verrà ripartito in circa 2 anni, fino al 2019.
La copertura con la Narrowband-IoT è partita già da qualche giorno nei comuni del Centro-Sud e da gennaio 2018 sarà estesa al Nord. Entro marzo 2019, Vodafone conta di completare la copertura dell’intero Paese in vista del debutto ufficiale della rete 5G previsto per il 2020.
L’obiettivo principale è di esaminare in anticipo i dispositivi della Smart City come contatori che dialogano con la centrale operativa, sensori disposti nei parcheggi. Vodafone ha già sperimentato una simile procedura in Spagna e in Irlanda dove la Narrowband-IoT è già disponibile, tramite dei contatori smart per il gas o per i servizi idrici.
Vi ricordiamo che il 5G riuscirà a garantire una velocità in download da almeno 20 Gb/s e in upload fino a 10 Gb/s per cella. Il vero e proprio salto in avanti sarà la latenza. Ciascuna delle small cell utilizzate infatti, offrirà una latenza massima di 4 ms in situazioni di operatività ottimale.
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